Case popolari e voti: il Comune parte civile

Il tribunale di viale De Pietro
Il tribunale di viale De Pietro
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Giovedì 14 Febbraio 2019, 09:08 - Ultimo aggiornamento: 18:11
Il Comune di Lecce chiederà di costituirsi parte civile contro, fra gli altri, i suoi ex assessori Attilio Monosi e Luca Pasqualini, l'ex consigliere Antonio Torricelli ed il dirigente Pasquale Gorgoni. E lo ha fatto alla vigilia dell'udienza preliminare odierna dell'inchiesta che contesta lo scambio case popolari-voti. L'inchiesta che ha visto gli ex assessori, il consigliere ed il dirigente finire agli arresti domiciliari (martedì la Corte di Cassazione ha rinviato al Riesame la questione delle esigenze cautelari).
Nella giornata di ieri il commissario prefettizio Ennio Mauro Sodano ha adottato la delibera per nominare difensori di fiducia e procuratori speciali del Comune agli avvocati Anna De Giorgi e Laura Astuto. A loro, insomma, il compito di curare la richiesta di costituzione di parte civile che sarà depositata oggi al giudice per l'udienza preliminare Edoardo D'Ambrosio.
La richiesta di costituzione dai riflessi indiretti sulla situazione economico-finanziaria dell'ente - dice in sintesi la delibera - ed anche dal danno di immagine conseguenti ai comportamenti contestati agli imputati. Nell'ipotesi che il quadro accusatorio dovesse essere confermato dal processo.
Nella delibera sono stati citati tutti i 29 capi di imputazione dell'inchiesta condotta dai pubblici ministeri Roberta Licci e Massimiliano Carducci con i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria e che ha indicato Palazzo Carafa parte offesa.
Parte offesa perché la contestazione principale, quella di associazione a delinquere, parla di plurimi delitti contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica. Ossia abuso di ufficio, falso, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, voto di scambio, corruzione elettorale, occupazione abusiva di alloggio pubblico, peculato, nonché tentata violenza privata e lesioni aggravate dall'utilizzo del metodo mafioso.
Come se, insomma, nel Comune di Lecce fossero state violate sistematicamente le regole nella gestione degli alloggi popolari. Ed anche nell'assegnazione degli stalli di parcheggio ai negozi: di questo episodio configurato con l'accusa di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, rispondono Luca Pasqualini ed il tenente della polizia locale Laura Panzera.
Se il Comune di Lecce sia stato considerato parte offesa e se il giudice per l'udienza preliminare dovesse ammettere la costituzione di parte civile, è perché l'eventuale processo dovrà stabilire se è vero che fu adottato un sistema collaudato per raggirare la graduatoria ufficiale delle case popolari: creando un graduatoria parallela. Facendo risultare le persone disposte a dare il voto ai candidati indicati dei senza tetto o abitanti in stalle o grotte (per attribuire loro un punteggio più alto). Bloccando gli sgomberi, nonostante i solleciti arrivati dall'ex Iacp e dalla Prefettura. Saltando a piè pari i controlli sul possesso dei requisiti. Ritardando l'assegnazione delle case o non assegnandole del tutto, per favorire l'occupazione. Ed infine sollecitando una legge regionale per gli abusivi.
Il Comune di Lecce si ritiene danneggiato da questo quadro accusatorio che ora passerà al vaglio del filtro dell'udienza preliminare.
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