Bilancio da far quadrare e il Comune vende la piazza con parcheggio. Scoppia la polemica: «Il sindaco ci ripensi»

Bilancio da far quadrare e il Comune vende la piazza con parcheggio. Scoppia la polemica: «Il sindaco ci ripensi»
di Enzo SCHIAVANO
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Mercoledì 22 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 09:13

Il parcheggio di via Sesia a Casarano è in vendita. L’area di sosta pubblica, la più vicina al centro storico, viene da anni inserita tra l’elenco dei beni alienabili di proprietà comunale. Il suo valore di mercato, quantificato dai tecnici di Palazzo dei Domenicani, è di 450.000 euro. Il parcheggio, che urbanisticamente viene catalogato come potenziale area edificabile, è stato di recente intitolato e di fatto costituisce una piazza pubblica vera e propria. In sostanza, il Comune vuole vendere una piazza.

Nell'elenco dei beni in vendita la piazza-parcheggio in centro

La notizia ha destato sorpresa e l’opposizione ha chiesto di riconsiderare la destinazione e di togliere l’area dai beni vendibili. Nelle pieghe dei numerosi documenti che costituiscono gli atti amministrativi di un comune le sorprese si trovano sempre. Tra la documentazione allegata al Documento Unico di Programmazione (Dup), recentemente approvato a maggioranza dal Consiglio Comunale, c’è il “Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per il triennio 2024-2026”, ossia un elenco di beni immobili di proprietà comunale che il governo cittadino ha deciso di mettere in vendita. Ha destato molta sorpresa tra i cittadini la presenza del parcheggio di via Sesia tra i beni in vendita. Se da anni l’amministrazione Comunale sostiene politiche di rilancio turistico del centro storico, con l’ipotesi di istituire un’isola pedonale, come si giustifica la scelta di vendere l’unica area pubblica attrezzata per la sosta adiacente al centro? È la principale domanda che si sono posti diversi osservatori. E, soprattutto, si tratta di una clamorosa contraddizione. Da segnalare, inoltre, che il parcheggio di via Sesia di recente è stato anche intitolato includendolo nella toponomastica ufficiale. Infatti, l’area si chiama “piazza Maresa Danese” per ricordare una nostra concittadina che dedicò parte della sua vita per aiutare le persone in difficoltà. 
Come si fa a vendere una piazza ufficialmente intitolata? L’opposizione, tramite il consigliere comunale Marco Mastroleo, ha scritto al sindaco e all’ufficio tecnico proponendo di cambiare la destinazione d’uso dell’area.

L'opposizione insorge: «L'amministrazione ci ripensi»

«L'area di parcheggio di Via Sesia, recentemente intitolata a Maresa Danese, è da qualche anno classificata come bene alienabile perché potenziale area edificabile - scrive Mastroleo - la scelta di includere quest'area tra i beni alienabili, sebbene legittima, appare in questo momento priva di una strategia condivisa, lasciando trasparire una decisione di comodo piuttosto che una pianificazione attenta alle esigenze della comunità e al valore sociale del sito. Di fronte a una tale eventualità, sembra improrogabile riconsiderare con urgenza la destinazione d'uso dell'area in questione». «Questa area - prosegue il consigliere comunale - oltre al suo valore pratico come infrastruttura di sosta, rappresenta ora un simbolo del legame tra la comunità e l'eredità di una figura eminente che ha dedicato la sua vita al servizio degli altri e al miglioramento sociale. Tenendo conto dell'importanza del verde pubblico per la qualità della vita urbana e del bisogno di spazi di aggregazione che riflettano i valori di inclusione e accoglienza promossi da Maresa Danese, propongo una revisione del piano regolatore attuale. L'obiettivo è quello di ridefinire l'uso dell'area in questione, trasformandola in un'area verde pubblica». «Tale trasformazione – conclude l’esponente dell’opposizione - garantirebbe non solo un luogo di incontro e relax per i cittadini, ma anche un'opportunità per educare le future generazioni ai valori di comunità e solidarietà. La creazione di uno spazio verde intitolato a Maresa Danese sarebbe un simbolo tangibile del nostro impegno collettivo verso una società più giusta e inclusiva».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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