A San Cataldo almeno quattro diversi inneschi l'ipotesi del dolo: caccia al piromane

A San Cataldo almeno quattro diversi inneschi l'ipotesi del dolo: caccia al piromane
di Valeria BLANCO
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 26 Luglio 2023, 06:58 - Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 14:25

Certezze non ce ne sono, ma è più che un semplice sospetto l'ipotesi che l'incendio a San Cataldo di Lecce sia stato provocato dalla mano dell'uomo. Una mano scellerata che non ha esitato - stando ai primi riscontri di chi indaga - ad appiccare le fiamme in diversi luoghi della marina. Uno, due, tre focolai. Forse addirittura quattro. Fiamme nel piazzale vicino alla darsena, poi vicino alla chiesetta e poi ancora nei pressi dell'ex bar Carmelina e vicino alla zona militare.
E se un solo incendio, con le alte temperature di questi giorni, può facilmente attecchire a causa di un mozzicone lasciato incautamente acceso e poi può espandersi alimentato dal vento, è improbabile che a poche centinaia di metri se ne sviluppino due, o addirittura tre, quattro come in questo caso. Si cerca un piromane, dunque.

I precedenti dei giorni scorsi 

Da giorni gli uomini della Forestale stavano perlustrando proprio quel tratto di litorale in maniera preventiva. E proprio lunedì avevano spento un piccolo incendio a San Cataldo, nella zona del bar ormai chiuso Carmelina. Un rogo sospetto, tant'è che dopo averlo spento i militari non sono andati via: hanno continuato a perlustrare quel tratto di litorale, arrivando fino a Frigole e persino Torre Chianca. Su e giù per più e più volte, nel timore che, se quel primo innesco fosse per caso stato appiccato di proposito, l'autore sarebbe rimasto ancora in zona per riprovarci. E così è stato: uno dei focolai individuati ieri sarebbe proprio nella stessa area di quello spento lunedì.
Per questo le indagini si focalizzano sul gesto deliberato, doloso, di una mano criminale a cui tutti già da ieri stanno dando incessantemente la caccia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA