Inferno di fuoco a San Cataldo, il terrore e la fuga. L'urlo di una madre: «Non trovo i miei figli»

Inferno di fuoco a San Cataldo, il terrore e la fuga. L'urlo di una madre: «Non trovo i miei figli»
di Matteo BOTTAZZO
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Mercoledì 26 Luglio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18:21

«Dove sono i miei figli? Erano a mare e ora non rispondono al telefono». L’urlo disperato della madre è un pezzo del puzzle che racconta le ore di inferno e di paura vissute ieri a San Cataldo nel primo pomeriggio a causa degli incendi. Tra le vie della marina di Lecce, circondata dalle fiamme, sfrecciavano auto e scooter in cerca dei propri cari. Le più preoccupate le mamme che, complice il grande, caldo erano salite a casa lasciando i figli in spiaggia o per strada a giocare, come normalmente accade in un tranquillo pomeriggio estivo. Il grande incendio però ha cambiato tutto. Sembrava un incubo. Qualcuno armato di doccino provava a domare le fiamme in prossimità della propria abitazione. Molti genitori con i propri scooter o in auto cercavano di i ragazzi dalle spiagge. Ma c’era anche chi provava a raccogliere i propri effetti più cari e sceglieva di scappare via tra il fumo denso e quella cenere nera che cadeva dal cielo.
In alcune vie, tra via Sirmione e via Sorrento, molti hanno dovuto abbandonare tutto in pochissimo tempo perché proprio da li è partito il rogo e avrebbe potuto non lasciare scampo a nessuno se la macchina dei soccorsi non si fosse attivata immediatamente. 

Le richieste di disperato aiuto: «Stiamo perdendo la nostra casa»

«Aiutateci, chiamate i vigili del fuoco: stiamo perdendo la nostra casa».

Era la richiesta di chi inerme, disarmato, stava vedendo andare in fumo l’abitazione delle proprie vacanze e del proprio relax. Sulla statale che collega la marina alla città in pochissimo tempo si è formata una colonna di auto di tutti coloro che hanno una casa o, peggio, un parente in quell’inferno di fuoco e fiamme che la marina di San Cataldo non dimenticherà mai. Una coltre di fumo cosi alta e spessa che è arrivata fino in città sostenuta dal fortissimo vento di scirocco che da giorni soffia sulla penisola salentina. «È un incendio assurdo, difficile pensare che dietro non ci sia la mano dell’uomo, anche perché è nato proprio a due passi dall’abitato. La speranza è che le autorità competenti si attivino immediatamente per fare chiarezza su quanto avvenuto nel corso di questo pomeriggio di follia». È questo l’auspicio di tanti villeggianti che hanno perso la pace e che ieri hanno abbandonato in fretta e furia la spiagggia.

Il terrore, la fuga e le case distrutte

Per strada era facile vedere persone che bagnavano lo spazio perimetrale della propria abitazione per impedire alle fiamme di avvicinarsi, il tutto mentre due Canadair CL-415 sorvolavano la zona e rilasciavano acqua per cercare di arginare le fiamme che avanzavano veloci. «È assurdo. Non possiamo crederci, siamo arrivati da Lecce avvisati da un nostro vicino, già poco dopo lo stadio Via del Mare si intravedevano le fiamme. Fortunatamente casa nostra non ha subito ingenti danni ma ho dovuto dare la notizia ad un amico che la sua casa non c’è più, anche a causa di un albero che dopo aver preso fuoco è caduto proprio sul tetto dell’immobile. È stato qualcosa che nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare». 
È sera gli ultimi focolai ancora resistono, c’è ancora tanto da lavorare, per liberare le case dalla puzza di fumo e per cancellare la memoria di un pomeriggio di fuoco.
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