Alliste festeggia i 100 anni di Pasquale Adamo, da tutti conosciuto come nonno Nino. Un momento di gioia per celebrare non solo il traguardo raggiunto, ma anche la vita di un uomo che, scampato due volte a morte certa durante la seconda guerra mondiale, ha dato tutto se stesso per la famiglia. Dopo l'armistizio dell'8 settembre, racconta la figlia Mariangela, «papà si trovava a Casale Monferrato, dove era stato chiamato in guerra quando aveva ancora vent'anni, quindi per l'epoca ancora minorenne. Da lì fu spostato a Bologna e poi caricato su un treno diretto al nord, destinazione ignota: stava per essere deportato». All'ingresso della stazione di Modena, però, nonno Nino riuscì a lanciarsi dal finestrino insieme ad alcuni compagni e, dopo aver saltato un muro alto più di tre metri, fuggì nelle campagne, non prima di essersi cambiato d'abito per non essere riconosciuto dai tedeschi e dai fascisti, che a bordo delle camionette passavano al setaccio i terreni e sparavano ad altezza uomo.
Tornò a casa a piedi
«Tornò a casa a piedi - racconta ancora la figlia - seguendo la ferrovia adriatica. Per sopravvivere lavorava nei casali e nelle fattorie in cambio di un boccone. Arrivato a Foggia, in una trincea si trovò faccia a faccia con un soldato tedesco della sua stessa età ormai senza vita e con un libro in mano.