Casi di istamina nel pesce, controlli a tappeto tra pescheria e ristoranti

Casi di istamina nel pesce, controlli a tappeto tra pescheria e ristoranti
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Martedì 6 Giugno 2023, 18:00 - Ultimo aggiornamento: 22:13

Il servizio veterinario di Igiene degli Alimenti di origine animale dell'Asl di Foggia, dopo alcuni casi di intossicazione da istamina, meglio conosciuta come sindrome sgombroide, ha avviato una serie di controlli e verifiche per limitare il pericolo di altre intossicazioni

I controlli dell'Asl

I controlli, coordinati dal direttore facenti funzioni del servizio veterinario, Domenico Bisceglia, riguarderanno tutti gli stabilimenti che commercializzano prodotti ittici, ma anche le attività di ristorazione dell'intera provincia di Foggia. Obiettivo è quello di garantire la tutela della salute pubblica attraverso il rispetto delle norme e dei regolamenti in materia di igiene. 

Le raccomandazioni 

Dall'Asl Foggia arrivano dei consigli. Se si acquista del tonno fresco o decongelato bisogna assicurarsi sulle modalità di conservazione, «diffidando dalla sola presenza di ghiacciatura sul banco vendita ed esigendo che il prodotto sia conservato a temperature adeguate, da 0 a 2 gradi centigradi».

L'Asl quindi raccomanda gli esercenti a non esporre sui banchi non refrigerati per la vendita i tonni e invita i consumatori ad acquistare solo da rivenditori autorizzati accertandosi, prima dell'acquisto, del rispetto delle regole di conservazione del pesce. 

Cos'è l'istamina

L'istamina è una molecola presente in alcuni prodotti ittici, risultato della decomposizione dell'istidina. Tra le specie marine più interessate i tonni, gli sgombri, le acchiughe e le sarde, perché per natura, contengono elevate quantità di istidina libera nel tessuto muscolare. I sintomi, che vanno dal prurito all'arrossamento del viso e del collo, fino al vomito, la diarrea, la cefalea e le vertigini, possono presentarsi da pochi minuti a qualche ora dal consumo. La trasformazione da istidina a istamina è incentivata dal cattivo stato di conservazione e quindi dalla freschezza o meno del pesce. Non basta il cattivo odore, la presenza di istamina è antecedente alla sua comparsa. Nemmeno la cottura o l'affumicamento riescono ad eliminare l'istamina dal cibo ormai contaminato. 

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