Infiltrazioni nelle imprese edili: firmato il protocollo per la legalità a Brindisi

La firma del protocollo in Prefettura
La firma del protocollo in Prefettura
di Lucia PEZZUTO
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Giovedì 24 Marzo 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 16:47

Contrastare i tentativi di infiltrazione criminale negli appalti: questa la finalità del protocollo siglato ieri mattina tra il presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili - Ance di Brindisi, Angelo Contessa, ed il prefetto, Carolina Bellantoni. Si tratta di un atto di adesione a livello provinciale al “Protocollo per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale nel settore edile”, stipulato a livello centrale tra il Ministero dell’Interno e l’Associazione Nazionale Costruttori Edili – Ance”. La firma è avvenuta anche alla presenza del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi e dei vertici territoriali delle forze dell’ordine.

Nel dettaglio

Con questo atto, della durata di tre anni, viene data, così, attuazione alle indicazioni contenute nel Protocollo e viene attribuito un ruolo centrale alle associazioni territoriali dell’Ance che saranno abilitate al riscontro del profilo antimafia dei partner commerciali delle imprese associate, coinvolte nell’intera filiera edilizia, potendo direttamente accedere alla consultazione della banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia. In particolare, le imprese aderenti si impegnano a stipulare contratti o sub contratti nei settori di attività in questione esclusivamente con soggetti di cui sia stata accertata, con le modalità su riportate, l’insussistenza dei motivi ostativi previsti. I contratti inoltre potranno prevedere apposite clausole risolutive che consentono di addivenire alla stipula anche prima del rilascio della documentazione liberatoria con obbligo di recesso in caso di successivo provvedimento interdittivo eventualmente emanato dalla Prefettura, fatto salvo il pagamento delle opere già eseguite ed il rimborso delle spese sostenute per l’esecuzione del rimanente nei limiti delle utilità conseguite. Diventano quindi pienamente operative le indicazioni previste dal protocollo che mirano a rafforzare la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei contratti stipulati dalle imprese, associate ad Ance di Brindisi, con i relativi subappaltatori e fornitori operanti nei settori di attività maggiormente esposte a rischio di infiltrazione mafiosa. 

I benefici

In base a quanto stabilito dal documento, anche i costruttori edili brindisini di Ance si impegnano a promuovere presso tutte le imprese associate l’adozione di regole mirate a disciplinare la scelta responsabile dei propri fornitori e subappaltatori, attraverso la preventiva verifica di iscrizione degli stessi nelle “white list” o nell’Anagrafe antimafia degli esecutori. La stipula del protocollo diventa assume ancor più valenza, in questo momento, nella prospettiva del rilancio economico favorito dalle risorse del Pnrr, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e concorrerà a contrastare l’infiltrazione criminale nell’economia legale attraverso controlli preventivi anche nei rapporti tra soggetti privati, con particolare attenzione alla filiera dei fornitori e ai subappalti. Inoltre l’Ance di Brindisi avrà accesso diretto alla banca dati ministeriale per la verifica dei profili antimafia, controllando a monte il rischio di infiltrazioni mafiose nei contratti dei propri associati. L’adesione da parte delle aziende, volontaria e facoltativa, permetterà alle stesse di ottenere un incremento di punteggio ai fini dell’attribuzione del rating di legalità. «Ance Brindisi ha avviato da tempo una serie di attività finalizzate ad implementare una rete per promuovere la cultura della legalità e della trasparenza - ha detto il presidente, Angelo Contessa - e il protocollo stipulato rappresenta uno strumento quanto mai utile a rafforzare la sinergia tra il mondo delle imprese e le istituzioni finalizzata a garantire la massima prevenzione e protezione nelle attività del comparto edile».

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