Posti per disabili? Sì, ma con poca visibilità del palco. E scattano le lamentele

Le testimonianze delle persone disabili presenti al concerto

Posti per disabili? Sì, ma con poca visibilità del palco. E scattano le lamentele
di Tranquillino CAVALLO
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Giovedì 3 Agosto 2023, 18:56

Se lo spettacolo di Giorgio Panariello e Marco Masini, tenutosi mercoledì sera a Mesagne, è stato un successo artistico non lo è stato sotto l’aspetto organizzativo. Questo almeno è il giudizio dell’associazione Italiabile e di alcuni disabili presenti all’evento che hanno denunciato pubblicamente l’emarginazione e l’umiliazione subita nelle fasi di accoglienza. Le persone disabili, infatti, sarebbero state fatte accomodare al lato del palco, con una visibilità scarsa dello spettacolo. Molti di loro sono andati via.

“Ancora una volta siamo stati protagonisti di una pessima e aggressiva organizzazione verso di noi, dove l’inclusione sociale non conosce pace e stabilità a Mesagne, ma solo l’arroganza dell’organizzazione e il pilatismo di qualcuno.

Purtroppo questo succede quando non veniamo interpellati nonostante avessimo dato la nostra disponibilità. Infinitamente vergogna”, ha spiegato Cosimo Lupo, presidente di Italiabile. Una vicenda, purtroppo, alquanto triste accaduta proprio nella città che nei confronti della disabilità ha condotto grandi battaglie fino a fornirsi del Peba, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

La vicenda spinosa

Per accordi presi in precedenza con il direttore artistico della città di Mesagne, Maurizio Piro, e con gli organizzatori del concerto cabarettistico era stato concordato l’ingresso gratuito per i disabili e un ticket di 20 euro per gli accompagnatori. Accordo che in fase finale, per cause ancora in fase di accertamento da parte dell’amministrazione comunale, è saltato e ai disabili è stato chiesto il pagamento dell’intero biglietto. Non solo. Agli stessi diversamente abili sarebbe stata concessa un’area a ridosso del palco da cui la visibilità dello stesso non era completa. Così, davanti a questa confusione c’è chi è rimasto a seguire lo spettacolo, mentre qualcun altro ha preferito andar via pur di non vedere infranta la propria dignità di persona. “È stata una serata da cancellare – ha proseguito il presidente Lupo -. Alcuni di noi affermano che la responsabilità di quanto accaduto è da imputare agli organizzatori, altri invece dicono che il Comune, prima di concedere la concessione, doveva assicurarsi che gli organizzatori potessero garantire la partecipazione delle categorie fragili nei tempi, nei luoghi e negli spazi previsti dalle convenzioni eventualmente stipulate con la ditta organizzatrice”.

Le testimonianze

Tra le persone umiliate c’è Stefania, che nel maggio scorso ha acquistato il biglietto al costo di 49 euro, che ha rinunciato all’evento, si è fatta rimborsare il biglietto ed è tornata a casa. Qui ha scritto una lettera aperta agli amministratori locali. “Nonostante lo avessi chiesto, nessuno mi aveva mai detto dove fossero posizionati i posti per i disabili perciò, evidentemente sbagliando, ho pensato che potessero essere nelle prime file, dato il costo del biglietto accompagnatore”, ha spiegato Stefania -. Arrivate sul luogo dell’evento, e dopo aver pagato, con mio grande disappunto veniamo accompagnate nell’area “destinata” ai disabili. Già solo ascoltando l’espressione utilizzata mi è venuta la pelle d’oca: si trattava di un gruppo di sedie disordinate posizionate al lato destro del palco, con una visibilità ridotta per via dell’altezza e della struttura stessa del palco, oltre che della strumentazione di scena. Ho fatto presente la cosa al responsabile organizzativo sottolineando che, pagando meno della quota corrisposta, avrei acquistato sul circuito TicketOne due biglietti nelle ultime file, ma almeno frontali al palco”. Testimonianza cui si aggiunge quella di Elena: “Ancora una volta – ha spiegato la ragazza - siamo stati trattati come esseri non umani a causa della disabilità. Ignoranza allo stato cavernicolo. È stata una vergogna vedere dove ci avevano posizionati e, come sempre, il presidente ha dovuto scontrarsi con gli organizzatori. Penso che abbiamo il diritto di essere rispettate prima come persone, in quanto tali, e poi come disabili. È stata una vergogna. Personalmente ho preferito tornare a casa che vedere ciò che stavamo subendo”. “Hanno cercato di intimidirci dicendo che avrebbero chiamato i carabinieri – ha concluso il presidente Lupo, gli ho detto serenamente che lo potevano fare così almeno i nostri diritti venivano rispettati”.

Gli organizzatori

Accuse che, in ogni modo, il direttore artistico della città di Mesagne ha respinto: “Abbiamo concordato preventivamente con il presidente Lupo la quota che gli accompagnatori avrebbero dovuto versare, e cioè 20 euro – ha spiegato Piro – mentre per l’accoglienza dei disabili è stato scelto un settore strategico in cui ospitarli per tenerli al sicuro da eventuali problemi che potessero sorgere durante lo spettacolo”.

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