L'aumento col passa parola: dopo i baristi, anche i panificatori fanno cartello

L'aumento col passa parola: dopo i baristi, anche i panificatori fanno cartello
di Danilo SANTORO
3 Minuti di Lettura
Sabato 10 Agosto 2019, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 09:41
Dopo il caffè via ai rincari, anche, per il pane ad Ostuni. Da qualche giorno, infatti, è aumentato il costo al chilo di uno dei beni alimentari di maggior consumo. Da 2,50 euro si è passati a 3 euro al chilo. Ritocchi al rialzo anche per le famose rosette: in questo caso il pezzo singolo del panino raggiunge quota 30 centesimi. Listini, da agosto, che sono stati adeguati nella maggioranza dei forni della Città Bianca.
C'è chi era già partito con i nuovi prezzi nella scorsa primavera. Il resto ha atteso qualche mese, per rivedere i propri prezzi: ora il costo al pubblico, di tre euro al chilogrammo per il pane, è omogeneo anche nei supermercati che acquistano il prodotto dalle panetterie ostunesi.

«I prezzi erano bloccati da anni, mentre noi continuiamo a subire aumenti su aumenti. L'ultimo è stato quello relativa alla Tari, la tassa comunale sui rifiuti». Si giustificano così i titolari di diverse attività di panetteria, che aggiungono anche altri elementi, per spiegare gli aumenti.
«Costi maggiori ci sono stati anche per l'approvvigionamento della farina, in media di 3,5 euro al quintale. Per non parlare anche di tutte le utenze, luce, gas, acqua. Era diventata una situazione insostenibile». Seppur in assenza di un'associazione di categoria, ma attraverso un confronto informale i panettieri ostunesi hanno deciso, in larga parte, di condividere questa scelta. Qualche muso lungo, non è mancato da parte di alcuni clienti, per lo più residenti locali.

Una sorpresa inaspettata, che qualcuno ha fatto fatica a digerire in prima istanza. Non per i turisti, specie chi viene dalle grandi città del Nord, abituato per un pezzo di pane a superare abbondantemente quota 3 euro.
Rincari recenti, però-sostengono i produttori della Città Bianca-che inciderà non molto nell'economia di ogni singola famiglia, anche perché anche ad Ostuni, c'è una contrazione del pane di grano tenero classico. Da tempo, invece, è aumentata la vendita di prodotti realizzati con farine speciali, per le quali i prezzi sono variabili, e nella Città Bianca, il pane realizzato, ad esempio, con farina di kamut o segale può sfiorare anche 7 euro al chilo. Qualcosa in meno per le produzioni realizzate con grano Senatore Cappelli, per il quale ad Ostuni in media si arriva a spendere 4 euro al chilo.

C'è chi lo fa per la moda del momento, o chi per necessità fisiche: la realtà parla, nella Città Bianca, di una crescita media almeno del 15% nell'ultimo anno di questa tipologia di clientela.
Al fianco dei panettieri della Città Bianca, dopo le critiche ricevute per gli aumenti, anche Cosimo Lubes coordinatore provinciale della Fenailp (Federazione nazionale autonoma imprenditori e liberi professionisti), che ha sottolineato come «l'aumento dei prezzi era necessario a fronte delle innumerevoli criticità che il settore alimentare, dal punto di vista dei tributi, statali e locali, e dell'acquisto delle materie prime, sta subendo».
Prezzi in salita, quest'anno ad Ostuni, poche settimane fa, anche per il caffè, che ha toccato in diversi bar della Città Bianca la cifra tonda di un euro. Anche in questo caso non poche le riserve iniziali dei clienti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA