Bufera sull'ora di educazione civica: il libro del generale Vannacci adottato da una scuola

Bufera sull'ora di educazione civica: il libro del generale Vannacci adottato da una scuola
di Eliseo ZANZARELLI
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Giovedì 19 Ottobre 2023, 13:11 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 07:51

Le teorie espresse dal generale Roberto Vannacci nel suo libro "Il mondo al contrario" hanno fatto e tuttora fanno discutere quantomeno per il fatto di essere lontane dal politically correct: per qualcuno un insieme d'invettive populiste neppure degne di considerazione, per altri un'espressione di libero pensiero finanche condivisibile. Lo scritto figura però tra i più venduti in un'epoca nella quale leggere - a parte i testi scolastici - rappresenta un'attività sempre meno diffusa.

Il libro entra nella scuola 

Discutibile e infatti discussa, l'opera letteraria di successo dell'ufficiale dell'Esercito ora si studia anche a scuola e più precisamente in una scuola superiore di Francavilla Fontana: il liceo scientifico "Francesco Ribezzo", indicato da Eduscopio quale miglior liceo della provincia di Brindisi.

Ne ha consigliato la lettura a studentesse e studenti la docente di Lettere Giulia Schiavone, che insegna anche Educazione civica, la quale non è affatto pentita di una scelta improntata a stimolare, mediante analisi e riflessione, lo spirito critico dei discenti. «Il libro di Vannacci - spiega la professoressa - consente di parlare di diversi temi, dalla famiglia, alla patria, all'ambiente, all'energia, e quindi i ragazzi hanno la possibilità di confrontarsi con un libro dal quale possono prendere le distanze perché, e questo lo dico con certezza, per prendere le distanze da un libro, bisogna leggerlo».

Un modo come un altro o meglio di qualsiasi altro, insomma, per stimolare un dibattito da adulti durante le ore di lezione, come peraltro confermato dagli stessi studenti, come Paolo Nisi: «Sì, ci consente di sviluppare il pensiero critico dato che a giugno noi dovremo sostenere un esame con un colloquio orale e appunto dobbiamo avere il pensiero critico e ragionare su vari argomenti». Della stessa idea il suo compagno Salvatore Valente: «Grazie a questo libro, noi possiamo fare dei collegamenti pluridisciplinari, proviamo la tesi e l'antitesi del libro; poi soprattutto ci concentriamo anche sulle fonti, che tendenzialmente non sono fonti molto affidabili».

La dirigente concorda 

D'accordo con l'iniziativa anche la dirigente scolastica Giuseppina Pagano, che commenta così la scelta libera e indipendente della professoressa Schiavone: «I ragazzi sono stati inseriti in un ambiente e in un contesto he gli permette la libertà di trattare degli argomenti e di trarne delle considerazioni proprie ma indirizzate attraverso l'approfondimento delle fonti, verso un senso critico che devono acquisire verso quello che gli arriverà nella loro vita». Nessuno spirito censorio, ma anzi di apertura di fronte a un caso letterario piuttosto controverso su scala nazionale, dove senz'altro ha saputo essere divisivo - anche nel mondo politico e militare - tra coloro i quali sposano le tesi tranchant del generale e coloro i quali invece disprezzano il Vannacci-pensiero. Insomma, qualcosa che somiglia da vicino a una traccia libera dell'esame di Stato, dove i maturandi - oltre a scrivere correttamente - possono dar fondo alle proprie opinioni, magari condividendo o confutando quelle altrui ovvero commentando ciò che li circonda.

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