Apprezzamenti volgari e palpeggiamenti alla paziente: medico a processo. La vicenda

Apprezzamenti volgari e palpeggiamenti alla paziente: medico a processo. La vicenda
di Erasmo MARINAZZO
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Martedì 6 Febbraio 2024, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 09:40

Apprezzamenti volgari sull'avvenenza della paziente. Allusioni ad un ipotetico appuntamento a luci rosse. Ed infine palpeggiamenti mimando l'atto sessuale. Un processo stabilirà se è vero che mantenne questi comportamenti un medico dell'ospedale Dario Camberlingo di Francavilla Fontana, con la paziente giunta nel reparto di Ortopedia per una frattura riportata al braccio destro mentre lavorava in una azienda di Mesagne.

La prima udienza

Prima udienza ieri mattina davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Brindisi (presidente Valerio Fracassi, a latere Tea Verderosa e Federico Sergi), con la donna costituitasi parte civile con l'avvocato Euprepio Curto e l'imputato C.S., 64 anni, di Torre Santa Susanna, difeso dall'avvocato Cosimo Lodeserto.
Sono state ammesse le richieste di prova del pubblico ministero Giuseppe De Nozza e delle controparti, si tornerà in aula il 6 maggio prossimo per entrare nel merito del processo che vede il medico difendersi dall'accusa di violenza sessuale aggravata dalla violazione dei doveri inerenti la funzione pubblica e con abuso di prestazione d'opera. Si tratta - è bene ricordarlo - del solo punto di partenza del processo di primo grado e non della verità assoluta. Il confronto fra accusa difesa servirà a vagliare fatti, imputazione ed eventuali responsabilità. Fino al pronunciamento dell'ultimo grado di giudizio per l'imputato resta la presunzione di non colpevolezza.
I fatti di cui si occuperà il processo sono quelli dell'inchiesta condotta dal pubblico ministero Giovanni Marino con i carabinieri della compagnia di Francavilla e avviata dopo la denuncia sporta dalla donna il 14 febbraio di due anni fa. Due giorni dopo, ossia, quella visita in ospedale che sarebbe stata interrotta dallo shock subito dalla paziente e manifestatosi subito dopo con le lacrime, l'agitazione e i singhiozzi in Pronto Soccorso davanti ad un medico e ad una infermiera sentiti poi nel corso delle indagini e chiamati a testimoniare nel processo in aula.
In ospedale la donna giunse attorno alle 10.30 del 12 febbraio 2022. Cinque ore di attesa in Pronto Soccorso - ma questo ormai non fa più notizia - per poi ricevere l'indicazione di raggiungere la sala gessi del reparto di Ortopedia dove avrebbe trovato il medico imputato nel processo ed un infermiere. Per alleviare la sofferenza causata dalla frattura sarebbe stato necessaria una iniezione di antidolorifico e fin qui nulla di anomalo quanto piuttosto la consueta procedura. I primi comportamenti anomali il medico li avrebbe avuti nel momento in cui avrebbe chiesto alla paziente di spogliarsi per farle l'iniezione, salvo poi riferirle subito dopo di rivestirsi perché l'iniezione l'avrebbe fatta direttamente sul braccio. Con un commento - che se dovesse risultare confermato dai processi - sarebbe stato piuttosto eloquente dell'approccio avuto dal medico con la paziente: «No, anche se è un bel vedere, rivestiti che la puntura la devo fare al braccio...tanta roba».
E poi si sarebbe lasciato andare a domande avulse dal rapporto medico-paziente: il tipo di biancheria intima, il suo colore e se fosse fidanzata. E a commenti sull'appuntamento al 18 febbraio per un nuovo controllo perché era bel vedere. Infine il presunto atto sessuale mimato: in sala d'attesa, quando erano rimasti soli.
Al processo il compito di stabilire la fondatezza di questa ricostruzione.
 

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