Stazioni più moderne e treni più veloci sulla rete delle Sud-Est

Stazioni più moderne e treni più veloci sulla rete delle Sud-Est
3 Minuti di Lettura
Domenica 7 Novembre 2021, 12:50

Oltre 382 milioni di euro, già finanziati da tempo ma ora inseriti all'interno del bacino del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), per lo sviluppo ed il potenziamento delle ferrovie regionali pugliesi ed in particolare per le Ferrovie del Sud Est. Sono tre le direttrici principali sulle quali saranno suddivise le risorse: potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria sulla linea Bari-Taranto per 86,5 milioni di euro; completamento dell'attrezzaggio Scmt/Ertms su tutta la rete Fse per 130,8 milioni di euro; realizzazione di hub intermodali e riqualificazione di 20 stazioni per un valore di 165 milioni di euro. Il decreto, varato in attuazione del Pnrr e che comprende anche interventi per le reti ferroviarie dell'Umbria, del Friuli, del Piemonte e della Calabria ha avuto il via libera nei giorni scorsi da parte della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza unificata.

Gli interventi sulla rete

Per quanto riguarda il primo intervento, quello del potenziamento della linea Bari-Taranto, non si parla ancora del secondo binario ma, invece, del rinnovo dei binari, dell'elettrificazione della linea, installazione del Sistema di controllo marcia treno per la sicurezza del traffico ed infine automazione dei passaggi a livello. Un intervento, come detto, per il quale sono stati stanziati 86,5 milioni di euro.
Aumenta la sicurezza, e dunque la velocità massima consentita, anche su tutto il resto della rete delle Ferrovie del Sud Est.

Il secondo degli interventi previsti, infatti, prevede l'installazione del Sistema di controllo marcia treno e dell'Erts, ovvero European Rail Traffic Management System, il sistema di gestione, controllo e protezione del traffico ferroviario e relativo segnalamento a bordo, progettato allo scopo di sostituire i molteplici, e tra loro incompatibili, sistemi di circolazione e sicurezza delle varie ferrovie europee allo scopo di garantire l'interoperabilità dei treni soprattutto sulle nuove reti ferroviarie ad alta velocità.


A parte i dettagli tecnici, il compito di Scmt ed Erts è sostanzialmente lo stesso: mantenere sotto vigilanza elettronica il comportamento del personale di macchina dei treni in base all'aspetto dei segnali ferroviari, alla velocità massima consentita sul tratto di linea che si percorre, alla velocità massima ammessa per quel treno stesso e ad altri parametri come, ad esempio, il grado di frenatura della linea o la capacità.

Nel momento in cui l'agente di condotta porta il treno in una condizione di marcia non sicura, il sistema di controllo protegge la marcia del treno prima segnalando al personale di macchina la condizione di pericolo e, se non ci sono interventi degli agenti di condotta che eliminino le incongruenze, azionando automaticamente la frenatura di emergenza fino ad arrivare all'arresto del convoglio. Ma cosa significa, questo, nella pratica per la rete delle Ferrovie del Sud Est? Che tutti i treni potranno viaggiare ad una velocità superiore ai 90 chilometri all'ora in tutta sicurezza. Senza, invece, nonostante l'elettrificazione delle linee le vetture avrebbero dovuto viaggiare a velocità molto più basse.

Riqualificazione delle stazioni e hub intermodali


Infine, realizzazione di hub intermodali e riqualificazione delle stazioni. Ad essere coinvolte in questa operazione dal valore di 165 milioni di euro dovrebbero essere, almeno sul fronte dell'intermodalità, le stazioni di Bari, Martina Franca, Novoli, Lecce, Zollino, Maglie, Nardò e Gagliano-Leuca. L'inserimento di questi progetti nell'ambito del Pnrr, pur non arricchendo lo stanziamento già disponibile da prima del Piano, porta con sé un vantaggio innegabile: i tempi brevi di realizzazione. Tutte le opere, infatti, andranno concluse entro il 31 marzo 2026, pena la perdita dei fondi.
F.R.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA