La focaccia fredda e dura, la pastasciutta gommosa, la frutta annerita. È pioggia di polemiche sul servizio di refezione scolastica gestito a Brindisi dalla Serenissima spa nonostante il Comune non abbia rilevato anomalie nella gestione da parte dell’azienda, che dal lunedì al venerdì, sforna, dal centro di cottura di via Basento, dai 2000 ai 2300 pasti per gli alunni delle scuole dell’infanzia e primarie che frequentano il tempo pieno.
Il punto
I motivi di disappunto sono all’ordine del giorno e non solo da parte delle famiglie. A puntare il dito contro la qualità del cibo servito a mensa ci sono anche diversi insegnanti che ogni giorno, così come i loro alunni, pranzano a scuola. «Purtroppo quest’anno - affermano dalla scuola dell’infanzia San Giovanni Bosco - stiamo registrando numerosi problemi - alla richiesta, ad esempio, del pasto in bianco, arrivano a scuola piatti già conditi con olio e formaggio. Ciò rende il riso o la pastina immangiabile per i bambini. Il risultato è che il cibo viene gettato via». «Sono settimane che denunciamo alla scuola l’inadeguatezza del servizio di refezione - sottolinea Francesca Romano, mamma di un bimbo che frequenta la scuola materna al rione Sant’Elia - invitiamo il sindaco e l’assessore a fare un blitz a sorpresa nelle mense scolastiche cittadine per rendersi conto della realtà».
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