Scabbia all’asilo privato, scatta l’allarme: l’Asl in azione

Scabbia nell’asilo privato, scatta l’allarme: l’Asl ha consigliato il protocollo da seguire
Scabbia nell’asilo privato, scatta l’allarme: l’Asl ha consigliato il protocollo da seguire
di Nicola MANGIALARDI
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Lunedì 18 Marzo 2024, 21:41 - Ultimo aggiornamento: 22:01

Un caso sospetto di scabbia, questa mattina, ha generato tanta preoccupazione tra i genitori dei bambini che frequentano un noto asilo nido e scuola dell’infanzia privata a Bari. Nella mattinata si è sparsa la voce tra i genitori che uno dei bambini che frequentano la struttura fosse stato contagiato dalla scabbia. La notizia, ovviamente, ha destato molto clamore tra le mamme e i papà di quei bambini che ogni mattina frequentano il centro di eccellenza invidiato a livello nazionale.

Molti genitori attraverso i loro rappresentanti di classe hanno chiesto che intervenisse il servizio di igiene pubblica dell'azienda sanitaria locale. Una mattinata passata nell’angoscia da parte dei genitori che attraverso continui contatti telefonici e messaggi WhatsApp tra loro cercavano di capire il da farsi e se ci fosse reale e concreto pericolo di contagio tra i loro figli.

La struttura si è mossa immediatamente

Ovviamente la scuola, a quanto si apprende dagli stessi genitori, si è subito attivata per preservare e tutelare la salute dei suoi giovani alunni e del personale. «Ma essendo una scuola privata l’eventuale compito di disinfettare - fa sapere un genitore preoccupatissimo - non spetta alla Asl ma deve essere fatto privatamente». Per questa ragione è stato distribuito, nella mattinata di ieri, ai genitori il protocollo per la gestione e prevenzione della scabbia negli istituti scolastici realizzato dell’osservatorio per lo studio delle parassitosi e infezioni nelle collettività a cura del dipartimento di prevenzione della Asl del capoluogo pugliese che invita ad una piena e fattiva «collaborazione tra la scuola, i medici di fiducia e specialisti per il successo della terapia e della prevenzione». Sempre secondo il protocollo fatto circolare, «la scuola informa le famiglie della classe che è necessario procedere a un controllo domiciliare della cute di ciascun bambino o bambina, anche, in assenza di sintomi come: prurito e grattamento per almeno quattro settimane senza interrompere la frequenza. Nell’eventualità si manifestassero sintomi o lesioni cutanee non altrimenti giustificabili si procederà a una visita del medico di fiducia per una diagnosi definitiva».

Quindi, una volta individuata la classe di frequenza del giovanissimo paziente, tutti gli altri genitori hanno iniziato a tranquillizzarsi e l’allarme, che rischiava di diventare un vespaio, è rientrato. Una situazione quella registrata ieri mattina che secondo le indicazioni sanitarie delle autorità regionali può verificarsi, per questo il protocollo avverte che «la scuola dell’infanzia comporta rischi di contagio collegati prevalentemente alla condivisione dei fasciatoi e altre strutture necessarie per l’accudimento dei piccoli. Al primo caso di scabbia accertato, da opportuna visita medica, sarà necessario interrompere la frequenza scolastica solo dell’interessato per dare inizio alla terapia che comunemente consiste nella applicazione sul tutta la pelle di topici specifici a distanza di sette giorni uno dall’altro».

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