Dopo 104 anni Abbruzzese vende l'attività: «Quanti bambini cresciuti con i nostri giocattoli»

Dopo 104 anni Abbruzzese vende l'attività: «Quanti bambini cresciuti con i nostri giocattoli»
di Matteo BOTTAZZO
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Venerdì 5 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 07:02

Ci sono dei posti che nella loro storia raccontano la storia di un’intera città, che hanno accolto generazioni di leccesi e non solo. Posti che sono lo specchio di tendenze e di mutamenti.
Sono trascorsi 104 anni dal primo giocattolo venduto da Abbruzzese: in mezzo ci sono stati migliaia di leccesi che sono entrati nello storico negozio per acquistare una bambola o un trenino per i loro figli o nipoti. Una delle più storiche e longeve attività commerciali della città di Lecce. La famiglia, che ha aperto quest’attività nel lontano 1920, è pronta adesso però a cedere il passo per raggiunti limiti di età del proprietario. 

Attività in vendita

L’attuale titolare, Toti Abbruzzese, ha scelto di mettere in vendita la propria attività che si trova oggi nella centralissima via Imperatore Adriano. Un negozio che è passato dai primordiali giochi in latta a quelli in legno, per poi aggiornarsi con i robot dei primi cartoni animati giapponesi, oggi divenuti oggetti di culto, passando poi per le Barbie o le principesse dei cartoni Disney, fino ad arrivare agli anni Novanta con l’avvento delle console e dell’era dei videogiochi. E per resistere sul mercato è stato necessario naturalmente un costante aggiornamento degli articoli in vendita che è andato avanti fino al 2024: Abbruzzese giocattoli non è solo un punto vendita fisico come tutti lo conoscono in città ma vende anche on line, dimostrando di riuscire a stare al passo con i tempi, adeguandosi non solo alle mode ma anche alle le modalità d’acquisto da parte dei clienti, che ora possono arrivare da ogni parte del mondo e non solo da Lecce e dalla sua provincia come avvenuto fino al decennio appena trascorso.
«Quella del negoziante non è una vita semplice e arriva un momento in cui si sceglie di lasciare il passo - racconta Toti Abbruzzese -. Avere un negozio come questo, in particolare durante il periodo natalizio, non è semplice, perché quando si alza la serranda ci si trova sempre qualcuno che attende e la sera poi non c’è un orario di chiusura definito, perché una volta terminata la vendita al pubblico c’è tutta un’attività da riorganizzare in vista della riapertura del giorno dopo.

In più da qualche anno abbiamo aggiunto anche l’account Amazon che è da tenere costantemente sotto controllo». 

Cambio di gestione

Insomma, un lavoraccio. Perciò Abbruzzese non chiude, ma con tutta probabilità cambierà gestione e di conseguenza potrebbe anche cambiare nome, ma quella che è stata messa in vendita è un’attività sana che è riuscita a barcamenarsi anche in un momento così complesso per il commercio di prossimità, che ha dovuto fare i conti con l’avvento degli acquisti sulla rete, riuscendo a tenergli testa con iniziative e vendite particolari consegnando nella maggior parte delle occasioni in poco più di 24 ore il prodotto desiderato. 
«Sono stati anni straordinari, ho visto generazioni di bambini crescere in questo negozio. Li ho visti piccoli e poi tornare anche da genitori: è stata sicuramente una straordinaria avventura. Non posso che ricordare con piacere gli anni Ottanta e Novanta, quando la nostra attività si trovava in via Fabio Filzi. Bambolotti, Barbie, personaggi dei cartoni animati sono sempre stati i più gettonati dalle bambine, mentre tra i bambini, i super eroi come Batman e i videogiochi, con le varie cartucce, o il Subbuteo hanno fatto la parte del leone in quel periodo. Certamente - conclude Toti Abbruzzese -. Il modo di giocare dei ragazzi di oggi è cambiato, più orientato verso di dispositivi come tablet o smartphone che rappresentano uno strumento ludico di straordinaria attrazione agli occhi dei bambini, i quali però apprezzano ancora molto i pupazzi dei personaggi che la televisione propone oppure i giochi di società in età più avanzata, che rappresentano un importante momento di aggregazione».

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