Aumento delle bollette, per salvare il bilancio sospesi gli sconti sui diritti portuali a Brindisi e negli altri scali

Traghetti ormeggiati alle banchine del porto di Brindisi
Traghetti ormeggiati alle banchine del porto di Brindisi
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Lunedì 31 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 02:14

Anche i conti dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, così come molti altri enti pubblici, Comune di Brindisi compreso, soffrono a causa dell’aumento esponenziale dei costi per l’energia elettrica. Tanto che, per provare a mettere un argine, il comitato di gestione ha approvato nelle scorse ore la sospensione delle agevolazioni rispetto ai diritti portuali per il traffico passeggeri e veicoli.

I costi a carico delle compagnie

Le nuove tariffe, la cui entrata in vigore è stata rimandata per diversi anni, prevedono infatti una serie di “sconti”. Tra questi, una riduzione del 2 per cento per le compagnie che sottoscrivano con l’Authority protocolli operativi che portino benefici in materia ambientale e per quelle in possesso delle certificazioni “Emas III” per la riduzione delle emissioni, un taglio dal 5 al 10 per cento per chi preveda di superare determinate soglie di traffico (crocieristi o passeggeri) e del 15 per cento per chi preveda di superare la soglia di 3mila veicoli imbarcati o sbarcati.

Il tentativo di risparmiare sulle spese

L’ente portuale aveva già provato a mettere un argine alle spese per il consumo di elettricità. Con un ordine di servizio del segretario generale Tito Vespasiani, il 16 settembre scorso, “sono state già state impartite specifiche disposizioni a tutto il personale dipendente finalizzate al contenimento dei consumi per energia elettrica, procedendo inoltre anche alla riduzione dell’illuminazione degli ambiti portuali, pur nella garanzia del mantenimento delle condizioni di sicurezza per l’espletamento delle operazioni portuali”. Questi provvedimenti però, ammette la stessa Authority, “pur utili al contenimento degli oneri economici da sostenere, non sono sufficienti per assicurare il ripristino della sostenibilità economica degli oneri che stanno gravando sul bilancio dell’ente, con concreto rischio di un possibile disavanzo a conclusione dell’esercizio finanziario del corrente anno e presumibilmente per i prossimi anni”. Un rischio che il presidente Ugo Patroni Griffi non ha intenzione di correre. Ed ecco perché ha proposto al comitato di gestione una soluzione ad un problema che potrebbe affondare i conti dell’ente.

Le bollette allegate alla proposta

Sulla base delle “conseguenze connesse a fattori congiunturali internazionali, i costi per la fornitura dell’energia elettrica che questa Autorità sostiene per garantire i servizi di istituto e le infrastrutture portuali affidate alla propria gestione, hanno conosciuto un incremento assolutamente inatteso”. Proprio per far comprendere quanto impattino questi aumenti sul bilancio, alla proposta sono allegate sei bollette, relative ai porti di Brindisi e Bari, relative ai periodi settembre 2021 e settembre 2022. Bollette “dalle quali si evince l’incremento assolutamente anomalo degli oneri economici che l’ente è chiamato a sostenere, trattandosi di aumenti in percentuale quasi pari al 100%”. Nella prima bolletta relativa al porto di Brindisi, si passa da 9.494,80 euro nel settembre dello scorso anno a 14.108,92 per lo stesso periodo relativo al 2022. Nella seconda, addirittura, da 2.428,15 a 4.697,76 euro.

Aumenti impressionanti che sono, in sostanza, quelli che anche altri enti, per non parlare di tanti titolari privati di attività produttive, si sono improvvisamente trovati a dovere fronteggiare. Per provare ad ammortizzare questi aumenti, oltre ad agire sul consumo vero e proprio, l’Authority come detto ha cercato ulteriori soluzioni. Tra le quali quella della sospensione, almeno per il 2023, delle agevolazioni rispetto alle tariffe portuali.

Gli effetti previsti

“Da tale sospensione - si legge nella documentazione relativa ai provvedimenti - ci si attende un incremento delle entrate pari a circa 250/300 mila euro, cifra sia pure non sufficiente per coprire completamente gli incrementi dei costi ma utile a contribuire a rendere maggiormente sostenibili gli stessi”. Anche perché, da quest’anno, l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale deve fronteggiare le spese relative al porto di Termoli, recentemente inserito negli scali di competenza dell’ente e per il quale è prevista la stessa “fascia” di diritti portuali di Manfredonia, Barletta e Monopoli. Con la differenza che a Termoli la maggior parte del traffico passeggeri è rappresentata da residenti delle isole Tremiti, ai quali l’Authority riconosce l’esenzione totale dagli oneri in virtù del “diritto alla continuità territoriale”. La proposta è stata approvata dal comitato e sarà esecutiva per tutto il 2023. Dopo di che, si potrà tracciare un bilancio e verificare quali saranno stati, nella realtà ed al di là delle previsioni, gli effetti di questa sospensione.

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