Movida, attentati e locali a fuoco. Il messaggio dei commercianti: «Noi non ci piegheremo al pizzo»

Movida, attentati e locali a fuoco. Il messaggio dei commercianti: «Noi non ci piegheremo al pizzo»
di Nicola MICCIONE
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Venerdì 5 Aprile 2024, 21:32

Giovinazzo, insieme ad Avviso Pubblico e all'associazione Antiracket, dice no al pizzo, alle estorsioni e alle offerte di protezione. «L’unica protezione che ci interessa - ha detto il sindaco Michele Sollecito dopo gli incendi che hanno mandato in fumo due locali della movida sul mare - è quella dello Stato». Si è tenuta questa mattina, in sala consiliare, la conferenza stampa convocata dal primo cittadino dopo i due episodi incendiari, avvenuti il 2 aprile scorso e susseguitisi a 24 ore l'uno dall'altro, ai danni di altrettanti locali a Ponente, Fronte del Porto e Satori.

Sollecito si è rivolto prima di tutto ai proprietari e ai gestori delle due strutture, ringraziandoli perché «hanno voluto essere qui a Palazzo di Città. Noi - ha detto - non vogliamo piegare la testa davanti alla criminalità e ogni tentativo di avvicinare un nostro esercente sarà denunciato: il messaggio deve arrivare chiaro». Ieri mattina molti cittadini hanno partecipato all'incontro insieme ai commercianti. «La compattezza è fondamentale - ha proseguito Sollecito - in momenti delicati come questo, c’è la volontà comune di mandare un messaggio forte e chiaro alla criminalità: se i due roghi fossero un avvertimento della criminalità per piegarsi alla sua protezione, noi rispondiamo che non vogliamo alcuna protezione se non quella dello Stato». Sarebbe un segnale molto preoccupante se i due incendi, il primo nel porticciolo, il secondo in località Trincea, dovessero essere collegati. «Non siamo persone che scendono a patti con qualcuno. Anzi, questi due roghi hanno riacceso in noi la voglia di essere più incisivi e determinati nel monitorare certi fenomeni. Sono certo - ha concluso Sollecito - che la città tutta collaborerà, Giovinazzo deve avere un tessuto economico sano».

Per Michele Abbaticchio, «dove c’è il business aumentano le probabilità di infiltrazioni della criminalità organizzata e Avviso Pubblico sarà sempre al fianco del Comune di Giovinazzo per contrastare e aiutare a denunciare», ha detto il vice presidente nazionale.

Nel suo intervento, invece, Renato De Scisciolo, presidente dell'associazione Antiracket di Molfetta, ha parlato di un calo di denunce negli ultimi tempi: «Istituzioni e imprese sono unite e pronte a denunciare: bisogna continuare a promuovere il messaggio che lo Stato aiuta chi ha subìto danni dalla criminalità, che chi denuncia è più forte dei criminali. I clan si stanno riorganizzando, lo sappiamo, e se si scoprirà chi sono gli autori di questi due roghi - ha annunciato De Scisciolo -, noi ci costituiremo parte civile». Per Corrado De Benedittis, coordinatore metropolitano di Avviso Pubblico, «non bisogna mai sminuire la portata di un evento, sono stati incendiati due locali sul mare e questo è un segnale che il territorio è a rischio. Quindi è importante indurre a denunciare e a favorire la denuncia che a volte è difficile. E poi, lo dico da sindaco (De Benedittis è primo cittadino di Corato), occorre una maggiore presenza di forze dell’ordine sui territori, c’è carenza di organico nei corpi di polizia di tutti i comuni, e questo - ha concluso - incide sulla sicurezza». E proprio alle forze dell'ordine e alla magistratura si è rivolto in chiusura Sollecito: Ho grande fiducia in loro, so che stanno indagando e ad entrambi - ha terminato - chiedo di accelerare le indagini per fare chiarezza su alcuni fenomeni noti a Giovinazzo».

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