Giovinazzo, insieme ad Avviso Pubblico e all'associazione Antiracket, dice no al pizzo, alle estorsioni e alle offerte di protezione. «L’unica protezione che ci interessa - ha detto il sindaco Michele Sollecito dopo gli incendi che hanno mandato in fumo due locali della movida sul mare - è quella dello Stato». Si è tenuta questa mattina, in sala consiliare, la conferenza stampa convocata dal primo cittadino dopo i due episodi incendiari, avvenuti il 2 aprile scorso e susseguitisi a 24 ore l'uno dall'altro, ai danni di altrettanti locali a Ponente, Fronte del Porto e Satori.
Sollecito si è rivolto prima di tutto ai proprietari e ai gestori delle due strutture, ringraziandoli perché «hanno voluto essere qui a Palazzo di Città. Noi - ha detto - non vogliamo piegare la testa davanti alla criminalità e ogni tentativo di avvicinare un nostro esercente sarà denunciato: il messaggio deve arrivare chiaro». Ieri mattina molti cittadini hanno partecipato all'incontro insieme ai commercianti. «La compattezza è fondamentale - ha proseguito Sollecito - in momenti delicati come questo, c’è la volontà comune di mandare un messaggio forte e chiaro alla criminalità: se i due roghi fossero un avvertimento della criminalità per piegarsi alla sua protezione, noi rispondiamo che non vogliamo alcuna protezione se non quella dello Stato». Sarebbe un segnale molto preoccupante se i due incendi, il primo nel porticciolo, il secondo in località Trincea, dovessero essere collegati. «Non siamo persone che scendono a patti con qualcuno. Anzi, questi due roghi hanno riacceso in noi la voglia di essere più incisivi e determinati nel monitorare certi fenomeni. Sono certo - ha concluso Sollecito - che la città tutta collaborerà, Giovinazzo deve avere un tessuto economico sano».
Per Michele Abbaticchio, «dove c’è il business aumentano le probabilità di infiltrazioni della criminalità organizzata e Avviso Pubblico sarà sempre al fianco del Comune di Giovinazzo per contrastare e aiutare a denunciare», ha detto il vice presidente nazionale.