In Salento crescono le denunce per usura: sempre più debiti

In Salento crescono le denunce per usura: sempre più debiti
di Luana PRONTERA
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Giovedì 15 Dicembre 2022, 05:00

Nel corso del 2022 la Fondazione antiusura e antiracket monsignor De Grisantis, ha preso in carico e risolto circa 6 situazioni di rischio. Nel primo semestre del 2021 allo sportello di piazza Capuccini a Tricase, hanno bussato 4 persone non bancabili con gravi difficoltà economiche, 4 famiglie sovraindebitate, un imprenditore e 10 persone che avevano problemi con istituti finanziari. Nel secondo semestre del 2021, le pratiche lavorate e risolte dalla Fondazione sono state circa 6. Tre le presunte vittime di usura, nessuna denuncia.

Il fenomeno e la paura

«Manca una vera e propria sensibilità su queste tematiche» afferma don Lucio Ciardo, segretario della Fondazione. «Spesso ci troviamo di fronte a persone usurate che non hanno il coraggio di dirlo perché hanno paura o non vogliono denunciare “l’amico” che gli ha prestato i soldi.

Ma che amico è colui che approfitta di un momento di difficoltà per ricavarne un profitto illecito? - continua don Lucio - C’è da dire che il fondo di garanzia antiusura non basta a risolvere un problema così importante che richiede la creazione di una rete territoriale forte e attenta oltre ad un percorso di crescita e consapevolezza collettiva». E conclude: «La maggior parte delle persone a rischio usura ha fatto investimenti sbagliati o ha gestito male il loro denaro. Serve maggiore attenzione per l’educazione finanziaria».

I dati sull'usura

I dati sull’usura e sul rischio di cadere nelle sue trame sono davvero allarmanti e il fenomeno è in vistosa crescita. Nonostante tutto, in provincia di Lecce nel 2021 ci sono state solo 6 denunce, una nel 2020. Si attendono i numeri del Viminale relativi al 2022.
Proprio ieri si è svolto l’ultimo di 10 webinar realizzati dalla Fondazione nell’ambito del progetto “Supporto alle Vittime di Racket e Usura” (Pon “Legalità” 2014-2020). Quattro le regioni coinvolte: Puglia, Basilicata, Calabria e Campania.
Erano presenti don Antonio Morciano (presidente della fondazione), don Lucio Ciardo, Donato Parisi ( direzione del progetto) e Giampiero Lo Feudo, vice presidente della Fondazione Antiusura “Don Carlo De Cardona” della Diocesi di Cosenza-Bisignano.

Il racconto 

Quest’ultimo ha raccontato, tra l’altro, il caso emblematico di un imprenditore turistico vittima di usura nella provincia di Cosenza. «È stato avvicinato e raggirato da presunti amici che avevano intenzione di sottrargli l’impresa. Hanno approfittato di un suo momento di debolezza per aiutarlo. L’imprenditore ha ricevuto in prestito una somma di 50mila euro e ne ha dovuti restituire quasi 200mila. Ha poi ricevuto un’indennizzo di circa 50mila euro palesemente insufficienti anche solo a riavviare l’attività» ha raccontato Lo Feudo.
«Bisogna creare una rete che sappia dare continuità a quest’impegno contrastando la cultura omertosa dell’indifferenza» ha aggiunto il presidente don Antonio Morciano. «I soldi non solo non sono la soluzione per chi è a rischio usura, anzi, talvolta complicano la situazione» afferma Donato Parisi. «Il modello dell’adozione sociale consiste nell’avere un approccio globale. Queste situazioni nascono dallo sfilacciamento della vita economica e sociale di queste persone che devono essere accompagnate alla denuncia».
Nel corso di quest’anno ha formato un protocollo d’intesa per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni dell’usura e dell’estorsione con la Prefettura di Lecce.

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