Dall'Ucraina al Salento per amore. La testimonianza della tennista: «Ho paura per il mio Paese» - VIDEO

Video
EMBED

Ha 36 anni ed è una tennista professionista, Iryna Burjačok. Sul muro del suo centro sportivo campeggiano le sue foto e quelle del marito in compagnia dei grandi campioni: da John McEnroe a Tim Henman, Goran Ivanišević, Raphael Nadal. Lasciò l’Ucraina diversi anni fa per seguire il suo sogno e si trasferì in Italia quando conobbe suo marito sui campi da gioco internazionali dove ha collezionato titoli nei più grandi tornei. 

Da dieci anni vive nel Salento, dove ha messo su famiglia e insegna tennis al Circolo Tennis di Arnesano. Il precipitare della situazione in Ucraina ha colto di sorpresa la sua famiglia. Irina sarebbe dovuta tornare a casa come fa di solito per trovare i genitori. Doveva partire con la figlia maggiore alcuni giorni fa ma la crescente paura di un attacco l’ha trattenuta, appena in tempo. «Avevamo già comprato i biglietti - racconta - dovevo andare a trovare i miei genitori come facciamo spesso, perché io sono figlia unica e adesso che ho due bambini ci vediamo regolarmente. Invece i giornali hanno iniziato a parlare di un imminente attacco russo, previsto per il 14, poi per il 15 e alla fine abbiamo deciso di non prendere il volo e siamo riusciti a far venire qui loro il 15. Sono contenta perché almeno si trovano al sicuro ma gli altri nostri parenti si trovano a Kherson, nel Sud del Paese, un’area molto calda». Nella zona sono in corso violenti scontri tra l’esercito ucraino e quello russo, in seguito all’invasione iniziata ieri mattina e arrivata a circa 100 chilometri dalla città. «I miei parenti hanno avvertito tutta la serie di attacchi alle basi militari della zona e hanno sentito le esplosioni: ora sono completamente smarriti perché non sanno se spostarsi o restare a casa, è una situazione complicata». Irina vive queste ore con angoscia, la situazione nel Paese fa paura e ogni giorno ci si sente con gli amici più stretti per capire cosa succede. Ma il sentimento maggiore - racconta - è l’incredulità. «Nel 2022 non ci si aspetta che possa succedere davvero una cosa del genere, visto che si può parlare per risolvere i conflitti. Invece questa mattina mi sono svegliata con questi messaggi delle mie amiche che mi parlavano di un’esplosione vicino alla nostra casa. La gente è nel panico e ogni minuto arrivano notizie diverse. Oggi ho sentito la mia migliore amica - racconta -, voleva andare nella sua casa in una città vicina perché in città sentiva elicotteri e aerei da guerra vicinissimi alla sua casa. Si sino messi in macchina ma hanno percorso dieci chilometri in quattro ore e sono stati costretti a tornare indietro. È una situazione che fa paura, da un momento all’altro ci si trova in una guerra reale. Finché non lo si prova è impossibile crederci».

(Alessandra LUPO)