Pugnalato e picchiato prima del delitto, scattano tre fermi per l'omicidio del 21enne

Pugnalato e picchiato prima del delitto, scattano tre fermi per l'omicidio del 21enne
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Martedì 28 Febbraio 2023, 06:58 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 12:33

Tre fermi nella notte per l'omicidio del 21enne Natale Naser Bahtijari, trovato cadavere giovedì scorso in una scarpata delle campagne di Manduria, in provincia di Taranto. I provvedimenti sono stati eseguiti dai poliziotti della squadra Mobile, guidati dal dirigente Cosimo Romano, al termine di un'attività condotta a tamburo battente dalla Polizia sin dal mattino del ritrovamento dello sfortunato ragazzo, originario di Lecce. Gli agenti questa notte hanno fermato due manduriani di 20 e 23 anni, Vincenzo Antonio D'Amicis e Giuseppe Di Noi, e Domenico Palma D'Oria, di 23 anni originario di Grottaglie, ma residente a Manduria. Sono accusati di concorso in omicidio pluriaggravato. Tra le aggravanti l'aver agito con crudeltà e il metodo mafioso. I tre, infatti, farebbero parte della frangia manduriana della Sacra Corona Unita. A confermarlo il rituale seguito da uno degli indagati durante l'aggressione sfociata nel delitto. Il giovane, infatti, avrebbe baciato il tatuaggio con il simbolo del clan. Secondo gli investigatori, alla base del delitto un regolamento di conti per il pagamento di una partita di cocaina, ma anche la vendetta per uno sgarro. I provvedimenti sono stati disposti dal pubblico ministero Milto Stefano De Nozza, della Direzione Distrettuale antimafia di Lecce.

 

Il delitto

Il corpo del giovane è stato trovato nell'agro di Manduria, in contrada "Cittu Cittu", giovedì scorso, dopo la segnalazione di un ciclista che ha notato il cadavere riverso sul terreno.

La vittima presentava diverse ferite da arma da taglio e non aveva documenti addosso. A denunciare la scomparsa da Lecce del ragazzo era stata la mamma la sera prima. Sull'omicidio sono subito scattate le indagini della squadra Mobile. 

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Le indagini

Gli accertamenti della Polizia si sono subito concentrati sulla ricostruzione delle ultime ore di vita del giovane e su una violenta lite avvenuta la sera precedente al ritrovamento in un locale del centro di Manduria. Secondo gli investigatori quella rissa sarebbe il punto di partenza del delitto, avvenuto poco dopo nelle campagne in una zona isolata a pochi chilometri dalla quale è stata rinvenuta anche l'auto della vittima. Il giovane leccese sarebbe stato pugnalato all'interno del locale e sarebbe stato successivamente condotto alla periferia di Manduria, dove sarebbe stato picchiato selvaggiamente, prima di essere lanciato in un dirupo. 

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