Rebus stadio del nuoto, sempre più difficile realizzarlo

Rebus stadio del nuoto, sempre più difficile realizzarlo
di Domenico PALMIOTTI
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Domenica 12 Novembre 2023, 05:00

Se lo stadio Iacovone, che sarà ristrutturato con una spesa di 28 milioni, è l’intervento più importante tra gli impianti dei Giochi del Mediterraneo, la nuova piscina olimpionica è l’opera simbolo della manifestazione.

Il simbolo

Per vari motivi: perché a Taranto - città della campionessa Benedetta Pilato - un impianto del genere non c’è e quindi si colmerebbe una lacuna, salvo poi a vedere come organizzarne il mantenimento post Giochi; perché si tratta di un impianto nuovo che nascerebbe su un progetto selezionato dopo un concorso internazionale di idee; e perché non si possono immaginare i Giochidel mare senza una disciplina sportiva come il nuoto. 
La piscina, però, è l’impianto più a rischio in quanto complesso tecnicamente. Ufficiosamente si stimerebbe in una percentuale superiore al 50%, e forse anche di più, la possibilità di non farcela. Già nella relazione che accompagna il masterplan, Ferrarese scrive: «I previsti 21 mesi per la realizzazione dell’opera appaiono alquanto critici». 
Spesso emerge l’ipotesi di cancellare l’opera per causa di forza maggiore e usare, in alternativa, quella olimpionica di Bari che avrebbe solo bisogno di un restyling. Ma Davide Tizzano, presidente del comitato internazionale dei Giochi, ieri a Quotidiano ha dichiarato che questa opzione non esiste. Perché i Giochi sono a Taranto, altrimenti sarebbero della Puglia; perché non si può avere una disciplina sportiva a quasi 100 chilometri dal cuore dell’evento; e perché gli atleti vogliono stare nella location principale. Alle strette, potrebbe farsi strada l’ipotesi di una piscina provvisoria, magari da smontare dopo l’evento, che costerebbe una decina di milioni, ma non sarebbe ovviamente il massimo. Pare che in altri luoghi si sia già ricorsi a questa soluzione. La piscina è uno dei pochi, grandi interventi che hanno il Pfte. Il progetto lo ha redatto Asset Puglia, ma la conferenza dei servizi per la raccolta dei pareri dalle amministrazioni è ancora aperta e segnerebbe difficoltà di avanzamento. Nel senso che stanno pervenendo diverse e continue richieste di chiarimenti e di integrazione di documenti. In sostanza, per la piscina mancano cose rispetto a quanto è stato portato in conferenza dei servizi, la quale, stando alla road map del Comune, si sarebbe dovuta concludere a fine ottobre. Attualmente pare non ci sia una previsione di conclusione della conferenza e questo influisce sulla fase successiva, la cantierizzazione dell’opera. Se invece la fase dei pareri fosse chiusa, si potrebbe appaltare almeno il primo lotto, la vasca coperta, una volta pronto il decreto attuativo. 
Asset e i tecnici, quindi, sarebbero stati invitati ad accelerare la messa a disposizione della conferenza dei servizi dei chiarimenti chiesti. E quando la conferenza sarà conclusa, il commissario potrebbe anche chiedere al nuovo comitato, visto che ora ne fa parte, l’autorizzazione ad andare comunque avanti per la piscina nonostante l’elevata quota di rischio.
Il Pfte per la piscina è stato fatto per entrambe le vasche, coperta e scoperta. Sul piano operativo si sta vagliando di fare una gara unica (affidandola magari a Sport e Salute) ma dividendo l’intervento in prima e seconda fase. Attualmente, infatti, la copertura finanziaria c’è solo sulla vasca coperta. Ad agosto la struttura commissariale ha chiesto al Comune di frazionare in due il Pfte e pare che questo lavoro non sia stato ancora consegnato. La piscina coperta è stata quantificata nel master plan in 23,7 milioni, tutta l’opera ammonta a 33,661 milioni. 

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