Rimborsopoli, a processo quattro consiglieri comunali tarantini

Nei guai anche tre datori di lavoro. Prima udienza fissata per giugno

Rimborsopoli, a processo quattro consiglieri comunali tarantini
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:45

Sarà un processo a stabilire se quattro consiglieri comunali, due dei quali ancora in carica, hanno raggirato il Comune di Taranto attraverso il meccanismo dei rimborsi. Lo ha deciso ieri sera il gup Fulvia Misserini. Il magistrato, infatti, ha decretato il rinvio a giudizio di sette imputati.

La vicenda

Tra loro spiccano Piero Bitetti, attuale presidente del Consiglio comunale, e la consigliera comunale Carmen Casula, oltre agli ex consigliere Floriana De Gennaro e Emidio Albani. Sono accusati di concorso in truffa, contestazione dalla quale si dovranno difendere in Tribunale a partire dalla prima udienza del processo che sarà celebrata il prossimo 5 giugno. Contro di loro le imputazioni formulate dal pm Maria Grazia Anastasia sulla base delle indagini condotte dai militari del nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza. Nel mirino delle Fiamme Gialle i rimborsi previsti dalla normativa per le assenze dal posto di lavoro di un dipendente per svolgere le funzioni di consigliere comunale. Giornate che per legge appunto sono rimborsate dal Comune al datore di lavoro. In poche parole, le aziende presso le quali risultano essere dipendenti consiglieri comunali in carica hanno diritto al rimborso di quanto pagato per le giornate in cui però i lavoratori sono impegnati nelle loro funzioni di consiglieri.

I dubbi

In questo meccanismo assolutamente legittimo, secondo il pm, qualcosa non quadrerebbe nelle posizioni dei quattro eletti nella scorsa legislatura. La contestazione sulla quale ruota il caso e quindi il processo che prenderà il via a giugno è che i quattro consiglieri, con la compiacenza dei titolari delle imprese, avrebbero in alcuni casi simulato l’esistenza di un contratto di lavoro e in altri gonfiato l’inquadramento contrattuale per ottenere i rimborsi dal Comune, e per questo, secondo l’accusa, non dovuti.

Un presunto raggiro per il quale il gup oltre ai quattro chiamati in causa nella loro veste di consiglieri, ha spedito a giudizio tre datori di lavoro. 

Nel dettaglio alla ex consigliera De Gennaro viene contestata complessivamente la percezione indebita di 112mila euro. A Piero Bitetti, di 83mila euro. Per quanto riguarda il caso di Albani l’esborso contestato è di 30mila euro. Infine per la posizione della consigliera Casula sott’accusa sono finiti rimborsi per un totale di 28mila euro. Contestazioni che tutti gli imputati hanno da sempre respinto, sostenendo la veridicità dei rapporti di lavoro finiti al centro della bufera giudiziaria. A giugno, quindi, prima udienza del processo per gli imputati che sono stati assistiti dagli avvocati Luca Balistreri, Alessandro Scapati, Giuseppe Sernia, Gaetano Vitale, Andrea Digiacomo, Guglielmo De Feis, Ciro Buccoliero e Gaetano Vitale.

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