Raid nel cimitero comunale: profanata tomba. I ladri hanno divelto la lastra di marmo e rubato le foto dei defunti

Raid nel cimitero comunale: profanata tomba. I ladri hanno divelto la lastra di marmo e rubato le foto dei defunti
di Nazareno DINOI
4 Minuti di Lettura
Lunedì 23 Gennaio 2023, 10:43

Dai furti di vasi, fiori e lampade, i ladri hanno fatto il salto di qualità nel cimitero di Manduria dove nella notte tra sabato e domenica è stata profanata una tomba a pozzo. 
La scoperta è stata fatta ieri mattina quando i parenti di un defunto che è stato sepolto una ventina di giorni fa, hanno trovato la lastra di marmo che copre la parte sottostante completamente divelta e il varco scoperchiato. La parte profanata è quella delle cassette ossario che di recente erano state deposte in occasione della tumulazione di un componete di quella famiglia avvenuta lo scorso 3 gennaio. 

Come hanno agito i ladri


I profanatori si sono calati nel pozzetto togliendo la lastra che chiudeva la nicchia della parte più bassa del sepolcreto. Proprio quelle che contiene i resti ossei dei due capostipite della famiglia presa di mira. Oltre al lastrone di chiusura, sono sparite anche le foto dei due nonni che erano state applicate di recente. 
I parenti, inorriditi di fronte a tale spettacolo, non hanno potuto verificare l’integrità delle urne per via della pioggia che ieri si è abbattuta violentemente per tutto il pomeriggio. «Ma da quello che si è potuto vedere dall’alto, sembra che qualcosa sia stato aperto», fanno sapere i familiari che questa mattina presenteranno una denuncia contro ignoti. «Non prima di tornare al cimitero con una scala per scendere e verificare il danno e soprattutto se manca qualcosa», dicono.

Quello che è certo è che qualcuno, sicuramente di notte, ha scoperchiato la lastra e si è calato in fondo al pozzetto dove ha tolto i tufi di tamponamento, fatto sparire le foto che erano state cementate sopra e infine ha aperto le urne ossario. In cerca di cosa, si può solo ipotizzare: oggetti di valore, magari d’oro o altri monili appartenuti ai defunti che i parenti hanno voluto lasciare per rispettare la loro volontà espressa quando erano in vita? Una ipotesi inquietante, questa, che non si può escludere. Altrettanto plausibili possono essere altre cause di natura misteriosa e macabra. 

Non è il primo caso di furto nel cimitero


La zona dove è avvenuta la profanazione è quella più nuova del cimitero, un luogo che ha già conquistato la ribalta delle cronache per furti e inspiegabili atti vandalici avvenuti all’interno. Le pagine e i profili social sono pieni di denunce di sparizione di oggetti di scarso valore commerciale che rende ancora più miserabile e condannabile il gesto. Le ultime denunce in ordine di tempo sono state fatte proprio dall’amministrazione comunale che qualche settimana fa ha dovuto prendere atto del fallimento di un sistema di caparra per l’utilizzo di scope, palette e annaffiatoi. Il comune aveva piazzato degli erogatori automatici che inserendo una moneta, come quando si ritira il carrello dei supermercati, si poteva prelevare un attrezzo da giardinaggio che si riposizionava dopo l’uso in cambio della moneta di caparra. Un po’ alla volta gli attrezzi stanno scomparendo, a cominciare dagli innaffiatori il cui valore, evidentemente, supera quello della moneta che s’inserisce nell’apposita fessura. Poca cosa rispetto all’inqualificabile e orribile gesto che sconosciuti hanno compiuto di notte, calandosi a due metri di profondità in cerca di quello che i parenti scopriranno oggi.
[/FIRMA-PALCH][RIPRODUZ-RIS]© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA