Addio al caro estinto ma senza bara sulle spalle: ​niente cortei funebri e salma sul carrello. E monta la polemica

Addio al caro estinto ma senza bara sulle spalle: niente cortei funebri e salma sul carrello. E monta la polemica
di Cristina PEDE
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Sabato 21 Gennaio 2023, 20:35

Benedizione del caro estinto e tutti a casa: addio ai funerali “old style” a Torre Santa Susanna con i cortei cittadini ai quali prendeva parte quasi tutta la comunità torrese. Non un vero e proprio veto, nessuna ordinanza né regole scritte ma provvedimenti presi in piena pandemia, quando Torre era stata particolarmente colpita dai lutti per il famigerato virus, mettendo in guardia tutti, incluse le rappresentanze religiose. 

Don Antonio Carrozzo


«Il Covid è ancora tra noi e bisogna fare attenzione – ha commentato l’arciprete del paese don Antonio Carrozzo – e in assoluta armonia con i miei parrocchiani e l’intera comunità, siamo attenti e seguiamo ancora le regole sanitarie: durante la messa non ci scambiamo il segno di pace con la stretta di mano ma guardandoci negli occhi e così anche per tutte le altre pratiche che ci accompagnano dall’inizio dell’emergenza sanitaria». Nessuno ha vietato i cortei, ha assicurato don Antonio, «ma ci arriveremo, potrebbe rientrare nel regolamento del Diritto Canonico della Curia, trattandosi di pratiche oramai sottoposte a troppe restrizioni anche dal punto di vista della sicurezza, per cui anche a Torre come in tanti altri paesi si arriverà all’estinzione dei vecchi cortei». Giuste iniziative in un’ottica di tutela della salute pubblica e di sicurezza in generale se non fosse che le processioni, stando a quanto raccontano i cittadini risentiti per il cambio di stile funereo, si continuano ad organizzare. 
«Ma solo le più importanti ed in forma ridotta», assicura don Antonio. D’altronde per il corteo funebre, oltre al mancato rispetto della distanza di sicurezza, bisogna considerare il “carico” di lavoro che i collaboratori delle agenzie funebri devono sopportare portando a spalle il defunto.

Anche questa, pare, una regola diffusasi nell’ultimo periodo e che le agenzie sono costrette a rispettare. Queste, dal canto loro, non commentano pur ammettendo a denti stretti che sono sottoposte al nuovo sistema di organizzazione dei funerali. 

La polemica


Non tutti i torresi hanno accolto favorevolmente il cambiamento; per molti il funerale è considerato il riassunto della vita vissuta, per cui l’organizzazione deve essere degna dell’estinto. In passato, al termine della veglia funebre che avveniva nell’abitazione del defunto, era il parroco a recarsi a piedi presso l’abitazione, poco prima del rito funebre, dove trovava già la banda che intonava le musiche per l’accompagnamento del corteo che avveniva rigorosamente a piedi con il feretro portato a spalla, a cura dell’agenzia processata dai familiari. Con le nuove disposizioni, il parroco aspetta in chiesa il defunto che arriva portato in macchina così come tutti i partecipanti e dopo il rito funebre, allo stesso modo si accompagna la salma al cimitero per la sepoltura. 


Una sintesi, più che il riassunto della vita vissuta, per la quale viene meno un bel po’ di indotto locale: meno esibizione tra le vie cittadine per la banda, poche o niente corone di fiori con dediche che anticipavano il passaggio del feretro e ridotto in generale l’intero servizio funebre. Ma perlomeno si vive più a lungo.
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