Si acuisce la crisi politica al Comune di Taranto, dove il sindaco Rinaldo Melucci non è più sostenuto dai partiti di centrosinistra che facevano parte della coalizione risultata vincente alle amministrative del giugno 2022 in seguito alla sua decisione di allargare la maggioranza a Italia Viva. Depositata la mozione di sfiducia dopo il raggiungimento delle tredici firme necessarie per poterne discutere in Consiglio comunale: la discussione della mozione potrà essere calendarizzata in un periodo compreso tra i 10 e i 30 giorni.
I due consiglieri comunali del Pd Lucio Lonoce e Vincenzo Di Gregorio, che a dicembre avevano votato contro il bilancio preventivo seguendo le indicazioni della segreteria regionale e di quella provinciale (a differenza di altri tre, poi segnalati agli organismi di garanzia del partito), hanno deciso di sottoscrivere la mozione di sfiducia contro il sindaco aderendo, così come fatto nei giorni scorsi dal consigliere Antonio Lenti di Europa Verde, alla richiesta dei consiglieri civici Massimo Battista e Luigi Abbate e del centrodestra (FdI, Lega, Svolta Liberale e Forza Italia).
Altri consiglieri, a quanto si apprende, avrebbero chiesto di modificare parzialmente il testo per aderire. «Insieme - sottolineano Lonoce e Di Gregorio, riferendosi a Melucci -abbiamo contribuito alla sua elezione, insieme abbiamo creduto nella necessità di portare avanti quel progetto per il bene della città.
Esulta il centrodestra
"Finalmente andremo in consiglio per provare a sfiduciare Melucci". Così i consiglieri di opposizione al comune di Taranto Massimiliano Di Cuia (Forza Italia), Giampaolo Vietri e Tiziana Toscano (FdI), Francesco Battista (Lega), Mimmo Festinante, Francesco Cosa e Walter Musillo (Svolta liberale) dopo il deposito all'ufficio protocollo della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Rinaldo Melucci che sarà discussa in un prossimo consiglio comunale. "Sono state raggiunte le tredici firme - osservano - per la mozione che abbiamo presentato come centrodestra assieme ai colleghi Abbate e Battista e possiamo andare in consiglio comunale per provare a mandare a casa Melucci". Per i consiglieri di centrodestra "è evidente che la maggioranza, non esiste già da tempo e vani sono stati i tentativi di Melucci di rattoppare i buchi con persone che nulla hanno in comune con la sua tradizione politica e con la coalizione con cui è stato eletto. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la paralisi dell'intera amministrazione". Con le tredici firme "raggiunte oggi - concludono - siamo nelle condizioni di poter liberare Taranto e portarla al voto a giugno, offrendo ai cittadini un governo della città unito, coeso e determinato a dare una prospettiva seria per il futuro. Ci aspettiamo che tutti i colleghi consiglieri vengano in aula, alla luce del sole, mettendoci la faccia e assumendosi le dovute responsabilità per rispetto dei tarantini".