Rinnovabili, sì del Consiglio. Ma gli assessori salentini disertano il voto: frattura con la maggioranza

Rinnovabili, sì del Consiglio. Ma gli assessori salentini disertano il voto: frattura con la maggioranza
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Martedì 26 Aprile 2022, 16:41 - Ultimo aggiornamento: 17:52

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione in materia di energie rinnovabili, di cui è prima firmataria la presidente dell’Assemblea pugliese Loredana Capone.

Il testo

Con il testo approvato si impegna la Giunta regionale "a fare propri gli orientamenti imperniati sulla partnership, nella materia delle energie rinnovabili e a intraprendere le conseguenti iniziative nei confronti del Governo nazionale, al fine di sollecitare quanto prima il pieno coinvolgimento della Puglia nelle scelte che si riverberano sul suo territorio".

Inoltre, si chiede di attivare ogni opportuna iniziativa con il Governo e con la Conferenza permanente per rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome, affinché venga assicurato il coinvolgimento degli enti locali territoriali nell’elaborazione delle strategie e nella determinazione dei criteri di allocazione degli impianti di maggior impatto ambientale e paesaggistico, prima dell’assunzione di qualsiasi decisione e determinazione in merito. 

Le altre richieste

Si chiede infine, di accelerare il processo di definizione del Pear e di tutta la pianificazione strategica di riferimento per le tematiche delle energie rinnovabili consolidando nella pianificazione gli obiettivi già raggiunti e gli strumenti per raggiungere quelli ancora da conseguire. 


La polemica

«Sulla mozione in favore delle rinnovabili e quindi dello sviluppo energetico e sicurezza ambientale, ci spiace osservare l'assenza nel momento del voto degli assessori con maggiore competenza funzionale sull'argomento e di tutti gli assessori eletti in provincia di Lecce. Governare e assumere le decisioni, anche difficili, è soprattutto compito dei componenti della Giunta regionale, i quali non possono limitare il loro mandato al territorio di residenza o disertare gli appuntamenti quando le scelte rischiano di generare contrasti. Non ci pare giusto che il peso delle scelte debba pesare solo sui Consiglieri regionali». Lo dichiarano i consiglieri regionali del Pd Fabiano Amati, Paolo Campo, Michele Mazzarano e Ruggiero Mennea al termine dei lavori in Aula.

Al momento del voto sulla mozione approvata non erano presenti l'assessora all'Ambiente, Anna Grazia Maraschio, l'assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, e l'assessore al Lavoro, Sebastiano Leo.

Assente anche l'assessore alla Sanità, Rocco Palese, che però era impegnato nella Conferenza Stato-Regioni. «Da oggi - prosegue Amati - e grazie al Consiglio regionale, la Regione Puglia ha una posizione ambientalista chiara: favorevole. Senza tentennamenti. Tutte le questioni su distanze, capacità e localizzazioni appartengono alle norme vigenti, in prevalenza statali, e alle relative valutazioni tecniche. Sono soddisfatto anche perché alla fine emerge una Puglia che si orienta concretamente a dire no al passato in cui la produzione di energia era un sacrificio e non, come con le rinnovabili e il gas, un beneficio». 

Con un ordine del giorno presentato dal capogruppo del Pd Filippo Caracciolo, non si è dato seguito alla votazione della mozione “No a progetto parco eolico off-shore tra Otranto, Santa Cesarea e Castro” presentata dal presidente del Gruppo La Puglia domani Paolo Pagliaro, perché ritenuta assorbita dalla mozione approvata precedente dal Consiglio regionale.

Le reazioni

Amati. «Da oggi e grazie al Consiglio regionale, la Regione Puglia ha una posizione ambientalista chiara: favorevole. Senza tentennamenti. Tutte le questioni su distanze, capacità e localizzazioni appartengono alle norme vigenti, in prevalenza statali, e alle relative valutazioni tecniche», dice il consigliere regionale del Pd Fabiano Amati. «Sono soddisfatto anche perché alla fine emerge una Puglia che si orienta concretamente a dire No al passato in cui la produzione di energia era un sacrificio e non, come con le rinnovabili e il gas, un beneficio; a dire No a politiche inquinanti; a dire No alla povertà; a dire No alla guerra. Una sequenza di No per dire No all’era senza senso del no-Tap imperante, per dire finalmente Si alla modernità pulita e più vivibile. 
Credo si possa affermare senza rischio di smentite, la volontà della Puglia di rendersi protagonista dei processi decisori sin dall’inizio dei procedimenti, così da spuntare investimenti di responsabilità sociale sui territori; eviteremo in questo modo gli errori del passato, ossia atteggiamenti miranti a lavarsi le mani, lasciando la decisione al Governo nazionale per poi ritrovarsi con le infrastrutture realizzate e con gli investimenti perduti. Una sciagura, quella che oggi abbiamo evitato anche contrastando idee populiste e demagogiche, inclini a eccitare le paure delle persone su un argomento che in realtà dovrebbe essere usato per rassicurare. E tutto questo per responsabilità».

Pagliaro. «Uno scempio istituzionale che calpesta la prerogativa dei consiglieri di opposizione di vedere discusse le proprie mozioni. Si tratta di uno sgambetto vergognoso che schiaccia la libertà di azione politica delle minoranze, quello che si è consumato oggi in Consiglio regionale. Con l'approvazione di un ordine del giorno presentato dal capogruppo Pd Caracciolo, la maggioranza ha imposto i suoi numeri, impedendo che venisse votata in aula la mia mozione contro la realizzazione di un mega parco eolico nel Canale d'Otranto». È quanto lamenta Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani, al termine del dibattito in Aula. «Una mozione - aggiunge - che, dopo ben sette rinvii, era stata finalmente posta al primo punto all'ordine del giorno di oggi, e che invece ha subìto il sorpasso della mozione successiva, di argomento simile ma generica, che ha di fatto fagocitato e azzerato una battaglia di sei mesi contro il gigantesco parco eolico offshore progettato al largo della costa di Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Tricase e Leuca. Una battaglia che non è solo mia ma dell'intero territorio che si vorrebbe sfregiare. Il Consiglio regionale oggi ha sferrato un pugno in pieno volto al Salento».

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