Cade in bici e ottiene il risarcimento dal Comune, ma la Cassazione ribalta tutto: ciclista deve restituire 110mila euro

Cade in bici e ottiene il risarcimento dal Comune, ma la Cassazione ribalta tutto: ciclista deve restituire 110mila euro
di Gianluca CERESIO
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Sabato 30 Dicembre 2023, 21:12

Un 51enne dovrà restituire al Comune di Manduria i 110mila euro di risarcimento che aveva ottenuto per le conseguenze patita a causa di una rovinosa caduta nelle strade della cittadina mentre era in bicicletta. 
Secondo quanto stabilito dalla sentenza pronunciata dal Tribunale di Taranto, il 51enne manduriano S.D., dovrà restituire al comune di Manduria, la somma di 110mila euro che nel 2015 gli venne versata a titolo di risarcimento per una caduta accidentale con la bici. Oltre alla restituzione dell’importo in questione, il 51enne è stato condannato a pagare le spese processuali e legali per un ammontare di 6.200 euro. Una storia che risale a circa quindici anni fa, più precisamente al 20 marzo 2008, allorchè l’allora 36enne manduriano S.D. subì danni fisici per una caduta mentre percorreva in bicicletta via Archidamo all’incrocio con via Marugj. Nell’istanza di richiesta di risarcimento che il danneggiato presentò, con richiesta di risarcimento che la parte aveva quantificato in ben 473mila euro per le gravi fratture riportate, fu descritta come causa dell’incidente il dissesto del fondo stradale. Più precisamente secondo la vittima la ruota della sua bicicletta si sarebbe incastrata nella fessura di un tombino in pietra. Proprio a causa di questo l’uomo aveva raccontato di aver perso l’equilibrio e il controllo della bicicletta, rovinando sul selciato.

Il procedimento

Nel procedimento di primo grado, che si tenne nel 2015, il giudice che esaminò il ricorso ritenne fondate le argomentazioni proposte dalle vittime e decise di riconoscere un concorso di responsabilità, condannando il Comune a risarcire il danneggiato con 110mila euro.
Quell’indennizzo, però, non aveva soddisfatto l’uomo che, nonostante avesse incassato la somma, ritenne di presentare ricorso al Tribunale d’Appello.
In secondo grado, però, il procedimento si concluse con un esito decisamente diverso. Il giudice, infatti, ribaltò la sentenza precedente attribuendo ogni responsabilità sulla caduta dalla bici, allo stesso ricorrente. 
La questione non si fermò tant’è che il 51enne intese proseguire con l’azione giudiziaria sottoponendo l’istanza all’esame della Corte di Cassazione.
Il verdetto definitivo è giunto nel 2022. La Corte, infatti, ha bocciato il ricorso, dando ragione al comune di Manduria rappresentato dall’avvocato Giuseppe Pio Capogrosso. Infatti, secondo quanto confermato dai giudici della Cassazione, il tombino nel quale incappò la ruota della bicicletta era perfettamente visibile, essendo composto, tra l’altro, da pietre di colore differente a quelle che costituivano il fondo stradale ed inoltre che l’illuminazione stradale era sufficiente, mentre il danneggiato stava transitando sul lato sinistro della carreggiata e contromano. 
A seguito di questa decisione, quindi, è entrato in azione l’ente comunale che ha presentato ricorso con richiesta di restituzione della somma versata oltre alle spese legali.

In tal senso, il Tribunale si è espresso con sentenza a favore del comune dalla quale si evince testualmente «… in accoglimento della domanda, accertato il diritto del comune di Manduria alla restituzione dell’importo di 109.370 euro, condanna S.D. alla restituzione dell’importo oltre agli interessi legali dalla data del mandato di pagamento datata 9 novembre 2015 e sino all’effettivo soddisfo»; «… condanna inoltre l’imputato al pagamento delle spese processuali liquidate in 786 euro per esborsi, 5.500 euro a titolo di compenso professionale oltre rimborso spese generali». Per concludere, il comune di Manduria, ha avviato l’istanza per ottenere la restituzione della somma che aveva versato otto anni fa a titolo di risarcimento in favore della vittima dell’incidente, nonostante, stando quanto avvenuto negli altri gradi di giudizio, non ci fossero responsabilità attribuibili all’ente per l’incidente in cui era incappato il 51enne ciclista.

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