«La discarica si può ampliare, ecco le relazioni»

«La discarica si può ampliare, ecco le relazioni»
di Nazareno DINOI
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Domenica 17 Dicembre 2023, 05:00

Sei pagine per neutralizzare le obiezioni del Comune e 12 per quelle dell’Arpa e Asl. Così la società Manduriambiente si sbarazza delle opposizioni al progetto di ampliamento delle volumetrie mediante sopralzo della discarica di proprietà pubblica che la Spa del gruppo emiliano Iren gestisce dal 2003 sul territorio messapico.

I dati

Le due relazioni sono state presentate l’altro ieri alla Regione Puglia dove è partito l’iter per il rilascio del Paur, il Provvedimento autorizzatorio unico regionale che contiene tutti i titoli autorizzativi, non solo ambientali, necessari all'esercizio dell'opera. L’atto finale, questo, prima di chiudere la procedura avviata il 31 ottobre scorso con la conferenza di servizi decisoria che dovrà concludersi perentoriamente entro il 29 gennaio. Termine che a questo punto potrebbe chiudersi prima vista la completezza dei riscontri presentati dall’impresa che sembra avere già la licenza in tasca avendo risolto sulla carta ogni opposizione ai propri piani di espansione che prevedono l’abbancamento di altri 150mila metri cubi di rifiuti sopra ai cumuli esistenti per un totale di un milione di metri cubi di spazzatura proveniente dai diciassette comuni dell’ambito orientale e, all’occorrenza, come è già accaduto, da ogni altro comune in difficoltà anche extra provinciale e regionale. Per quanto riguarda le contestazioni del comune che sono di natura urbanistica e ambientale, Manduriambiente le appiana tutte con estrema facilità definendole in parte pretestuose e in altra parta quale causa di scarsa competenza. Sull’acquisizione di alcune particelle che risulterebbero ancora intestate ai proprietari originari, la società addebita al comune le mancate procedure di esproprio. «Manduriambiente aveva solo l’onere di mettere a disposizione le risorse per il pagamento delle indennità, mentre le relative procedure non potevano non essere che a cura del Comune», ricorda la società. «Apodittica e pretestuosa» viene poi definita l’opposizione emersa anche nel corso di un recente consiglio comunale monotematico in merito alla presenza di inquinanti nella falda. «Il rilievo - si legge - risulta essere del tutto infondato e superato dagli approfondimenti prodotti». 
Per i cattivi odori, Manduriambiente, ricordando la mancanza di dati che proverebbero l’origine della puzza dai propri impianti, suggerisce al Comune «di approfondire i rischi e gli effetti degli altri impianti presenti sul suo territorio ed in particolare quelli per i quali pesa sul Comune stesso l’onere di sorveglianza e manutenzione». Tutta di natura tecnica, invece, la risposta alle osservazioni di Arpa e Asl anche queste risolte sulla carta o con l’impegno a rispettare le prescrizioni o con puntuali risposte che le appianano.

Breve e neutralizzante, infine, il riscontro alle obiezioni sul rischio sanitario. «Tale affermazione – si legge - si ritiene superata in base a quanto riportato dall’Ufficio Aia della Regione».

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