Piano casa, sei mesi ai Comuni per adeguarsi: ecco cosa succederà a Brindisi

Piano casa, sei mesi ai Comuni per adeguarsi: ecco cosa succederà a Brindisi
di Oronzo MARTUCCI
3 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Settembre 2022, 05:00

Piano casa 2022: riqualificazione, rigenerazione e riutilizzo del patrimonio esistente”: è l’argomento sul quale si discuterà stasera a Ostuni, in provincia di Brindisi, con inizio alle ore 18, presso la sala convegni dell’Hotel Monte Sarago. Dopo una introduzione dell’avvocato Giuseppe Giuseppe Tagliente ne discuteranno l’avvocato Fabiano Amati, presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale, promotore della legge che è stata approvata dal Consiglio regionale il 27 luglio scorso; l’avvocato Alfredo Tanzarella, dirigente dell’avvocatura del Comune di Ostuni; l’avvocato Giuseppe Tanzarella, componente del Collegio dei probiviri della Camera amministrativa del Salento; l’ingegnere Roberto Melpignano, dirigente del settore Ambiente e Demanio del Comune di Ostuni e per molti anni dirigente dell’Ufficio Urbanistico.

La legge

La nuova legge regionale, la quale sostituisce la precedente legge regionale piano casa che dal 2009 in poi con modifiche ha permesso di effettuare opere di ampliamento e demolizione in alcuni ambiti territoriali con volumetrie aggiuntive tra il 20 e il 35 per cento, è stata denominata Programma eco-casa, secondo la proposta predisposta nel febbraio 2022 da Fabiano Amati per sopperire all’impugnazione del vecchio Piano casa dinanzi alla Corte costituzionale da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri. Tra le altre contestazioni del governo anche la proroga anno per anno della legge senza un intervento organico. E l’intervento organico è arrivato con la proposta di Fabiano Amati, che ha dovuto superare anche ostacoli frapposti dalla giunta regionale e soprattutto dall’assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Anna Grazia Maraschio.

Il ruolo dei Comuni

A luglio la legge è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale e ha previsto un ruolo di primo piano per i Comuni, con i Consigli comunali che nell’arco di 6 mesi dalla pubblicazione della legge sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia (avvenuta il 16 agosto 2022) dovranno individuare «ambiti edificati, esclusivamente all’interno delle zone omogenee B e C come identificate dal proprio strumento urbanistico, compresi i programmi di fabbricazione, caratterizzati da degrado, sottoutilizzo o abbandono del patrimonio edilizio esistente, dove consentire interventi di riuso e di riqualificazione su immobili con qualsiasi destinazione, attraverso interventi di ampliamento o demolizione e ricostruzione con destinazione finale di tipo residenziale, ovvero destinate ai medesimi usi preesistenti se legittimi o legittimati».

Di più: «Il Consiglio può consentire per gli edifici residenziali ubicati nei contesti rurali (zone omogenee E di cui al d.m. 1444/1968) interventi di ampliamento nella misura massima del 20 per cento e di demolizione e ricostruzione nella misura massima del 35 per cento e comunque non oltre 200 metri cubi, se finalizzati al risanamento igienico-sanitario o alla riqualificazione energetica dell’intero edificio, con salto di categoria di almeno due classi».

Il rispetto del Pptr

«Gli interventi edilizi disciplinati dal Programma eco-casa non possono derogare la pianificazione paesaggistica del Pptr e devono rispettare le prescrizioni, indirizzi, misure di salvaguardia e direttive contenute nelle relative norme tecniche d’attuazione. Qualora i Comuni non provvedano all’assunzione della deliberazione del Consiglio comunale entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, l’intervento può essere proposto dal singolo proprietario con perizia asseverata da un professionista previa deliberazione del consiglio comunale». I termini di approvazione delle delibere consiliari scadono a metà febbraio 2023. Ma è importante che siano i Comuni a decidere, senza aspettare neppure quella scadenza, così da garantire un adeguato utilizzo della legge, in modo omogeneo e senza appesantimenti burocratici in un settore che spesso è regolato da interferenze esterne più che dalle leggi.
Fabiano Amati, dopo l’approvazione della legge regionale sta continuando a seguire con particolare impegno la sua applicazione. Si spiega così la sua partecipazione a un incontro organizzato sull’argomento dal Comune di Cisternino la scorsa settimana e a quello programmato per oggi a Ostuni. E domani sarà Carovigno, poi a San Vito dei Normanni e successivamente ad Alberobello e Locorotondo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA