Stadio Iacovone, Abodi prova a ricucire ma restano tutti gli interrogativi

Uno dei render del nuovo Iacovone
Uno dei render del nuovo Iacovone
di Domenico PALMIOTTI
5 Minuti di Lettura
Venerdì 5 Aprile 2024, 05:00

«Un immediato incontro e confronto, al quale cercherò di partecipare in presenza, tra il commissario Ferrarese, l’Amministrazione comunale di Taranto e la nostra società Sport e Salute incaricata della progettazione del nuovo stadio». Interviene il ministro dello Sport, Andrea Abodi, e con quest’auspicio cerca di superare la situazione determinatasi sullo Iacovone dopo che ieri, come anticipato da Quotidiano, con una lettera al sindaco di Taranto e al Taranto Calcio, il commissario dei Giochi del Mediterraneo, Massimo Ferrarese, ha ritenuto di “difficile realizzazione” l’ipotesi, prospettata dalla società progettista Sport e Salute, di svolgere in contemporanea per i prossimi due campionati sia le partite che la ristrutturazione dello stadio.

«L’obiettivo comune - dichiara Abodi - è quello di presentarsi puntuali all’inaugurazione dei Giochi del Mediterraneo 2026 con lo stadio Iacovone rinnovato e pronto, garantendo ai tifosi del Taranto Calcio il massimo impegno perché possano seguire la squadra nell’impianto della città, compatibilmente con i lavori di ristrutturazione. È necessario che tutte le parti condividano lo stesso percorso, in un sincero e autentico spirito di squadra, per permettere ai cittadini di Taranto di non perdere le opportunità legate all’organizzazione di un grande evento come i Giochi del Mediterraneo».

Abodi cerca dunque una soluzione che non si discosti da quanto già annunciato. Tuttavia restano gli interrogativi sulla possibilità di conciliare le due cose.

Cosa è successo

Va detto che la frenata del commissario sulla contemporaneità tra lavori e partite può forse meravigliare per la rapidità con cui è arrivata, ma in verità non ha mai costituito un’ipotesi remota. Tanto per cominciare pare che i vertici del Taranto Calcio fossero già stati informati. E comunque il 13 marzo, quando Sport e Salute si impegnò a garantire contestualmente campionato e ristrutturazione, a parte le forti perplessità di Ferrarese - perplessità di cui il commissario non ha mai fatto mistero -, anche il Comune di Taranto, pur prendendo atto dell’annuncio dei progettisti, volle mantenere un piano B.

Cosa disse infatti il sindaco Rinaldo Melucci in quell’occasione? Che «per le situazioni tecniche di emergenza ovvero per motivi di sicurezza che dovessero sopraggiungere lungo il cantiere, l’Amministrazione comunale manterrà l’impegno di garantire in subordine l’uso in convenzione dell’impianto pubblico di Brindisi». Solo che non c’è stato bisogno di veder avviato il cantiere dello Iacovone perché il problema è sorto molto prima. E probabilmente è anche un bene perché magari si avrà più tempo per correre ai ripari.

«La scorsa settimana - ha dichiarato a Quotidiano il vice sindaco con delega allo Sport, Gianni Azzaro, prima che Abodi intervenisse - abbiamo inviato due lettere. Una al commissario per informarlo che il Taranto Calcio ci stava chiedendo il nulla osta per lo stadio e che per noi era importante sapere se la struttura fosse stata disponibile o meno prima di avviare un discorso con la società sportiva. L’altra lettera, invece, era al Taranto, dove rendicontavamo le loro fatture insolute e fissavamo una riunione per mettere a posto le cose dal punto di vista amministrativo. La riunione col Taranto, che inizialmente avrebbe dovuto svolgersi ieri, sarebbe stata preliminare al rilascio del nulla osta per lo Iacovone. È chiaro che ora la situazione cambia alla luce della comunicazione del commissario Ferrarese. Intanto la riunione la terremo martedì, ma più che trattare del nulla osta, dovremo necessariamente vedere dove andare per il prossimo campionato».

«Personalmente - aggiunge Azzaro - ero scettico sulla possibilità di poter svolgere lavori e partite in contemporanea. La vedevo una cosa molto ardua. Adesso penso che dovremo tornare sull’ipotesi dello stadio di Brindisi, che ad oggi sembra l’unica strada fattibile e percorribile, almeno nell’immediato. Poi, nel frattempo, si può anche prevedere qualche altra cosa, ma al momento la strada è quella e credo che non convenga sacrificarla. C’è solo da approfondire l’aspetto della sicurezza. Sinora, e abbiamo anche sentito le due Questure, i rapporti tra le due tifoserie erano buoni, poi giorni fa, dopo la fine dell’ultima partita, c’è stato uno scontro e resta da capire il perché».

Il riferimento di Azzaro è a quanto avvenuto il 24 marzo alle porte di Brindisi in prossimità della statale Appia, quando gli ultras delle due tifoserie si sono fronteggiati e il bilancio dello scontro è stato di tre arresti (tarantini) e di cinque denunciati, con la successiva emissione da parte del questore di Brindisi di altrettanti Daspo che vanno da un anno a otto (quest’ultimi per i tre tarantini).

Oltre allo stadio di Brindisi, soggetto a interventi in vista dei Giochi, potrebbe tornare l’ipotesi emersa nelle scorse settimane, ovvero usare per le partite del Taranto uno degli stadi vicini come Massafra, Martina Franca o Castellaneta. Nella programmazione dei Giochi, uno di questi impianti diverrebbe satellite dello Iacovone e usato per gli allenamenti, ma con ulteriori lavori a cura del commissario - lavori che verrebbero accelerati - verrebbe messo a disposizione anche delle partite dei rossoblù. Nessuna disponibilità della struttura commissariale, invece, per lavori allo stadio di Faggiano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA