Andrea Abodi: «America's Cup, tifiamo per Brindisi. I Giochi a Taranto e le infrastrutture come riscatto per il Sud»

Andrea Abodi: «America's Cup, tifiamo per Brindisi. I Giochi a Taranto e le infrastrutture come riscatto per il Sud»
di Paola ANCORA
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Martedì 25 Aprile 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17:25

Il tifo per l’Italia, con Brindisi che potrebbe ospitare una tappa delle World Series dell’America’s Cup.

Gli sforzi compiuti dal Governo per far crescere l’impiantistica sportiva nel Paese e, in particolare, al Sud. La sfida dei Giochi del Mediterraneo a Taranto nel 2026. E poi gli Europei di volley e di calcio, le decine di piccoli e grandi cantieri nei palazzetti e nelle palestre scolastiche. Il ministro Andrea Abodi permea ogni risposta di due principi che – lascia intuire – vorrebbe fondanti la sua azione politica per lo Sport e i Giovani, delega che la premier Giorgia Meloni gli ha affidato. Il primo principio è il gioco di squadra. Così, per esempio, sui Giochi del Mediterraneo assegnati a Taranto il commissariamento diviene «affiancamento». Il secondo principio: migliorare e realizzare palestre, stadi e palazzetti anche a prescindere dai grandi eventi che l’Italia e la Puglia potranno ospitare. «Mi domando perché - dice - abbiamo sempre avuto bisogno di una spinta, di un pretesto, di un appuntamento per investire nelle più significative infrastrutture sportive». 

Ministro Abodi partiamo proprio dagli eventi. Dall’America’s Cup agli Europei di calcio nel 2032, passando per i traguardi già tagliati dei Giochi del Mediterraneo o degli Europei di Volley. La Puglia si prepara ad accogliere un ampio ventaglio di grandi appuntamenti sportivi. Cosa lasceranno sul territorio? 
«La premessa fondamentale è che una nazione come la nostra deve definire un’idea e una strategia della infrastrutturazione sportiva non facendosi guidare dai grandi eventi, che sono un eccezionale acceleratore di sviluppo, ma da una visione. E su questo stiamo lavorando. Il mio auspicio è per l’ottimale organizzazione e riuscita degli eventi che abbiamo già in portafoglio: i Mondiali di scherma, la Ryder Cup di golf, gli Europei di atletica l’anno prossimo, le Universiadi invernali del 2025 a Torino, le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali, i Giochi del Mediterraneo del 2026. Non ci mancano le occasioni per migliorare le infrastrutture dello sport e far sì che le ricadute positive di ciascun evento si facciano sentire anche lontano da dove si svolgerà. È al Sud che dobbiamo offrire le maggiori possibilità di recuperare le distanze». 
Nel Mezzogiorno infatti mancano effettivamente strutture sportive adeguate, nonostante sia qui, più che altrove, che lo sport può servire a combattere la marginalità sociale e la povertà educativa. 
«Il mandato sulle politiche per lo sport del Governo è proprio questo. Non occuparci tanto dello sport che vince a livello internazionale, ma piuttosto dello sport che parte dal basso, dalle periferie urbane, sociali e umane. Penso al bando “Sport e periferie”, solo per fare un esempio. Non a caso ci concentreremo sempre più, in collaborazione con il Ministero per l’Istruzione e il Merito, sulla scuola: almeno una su due non ha una palestra. E la Puglia non è fra le peggiori perché può contare su strumenti che altre regioni non hanno. Quando saremo riusciti ad aumentare le ore dedicate allo sport, insegnando nelle classi anche la cultura sportiva, migliorando la qualità dei luoghi e la collaborazione fra scuola e società sportive del territorio, avremo messo in sicurezza non solo le persone, ma le comunità». 
 

Ministro la Puglia è terza per quantità di fondi del Pnrr ottenuti e destinati allo sport. Latitano i cofinanziamenti privati, indispensabili per la messa a terra dei 97 progetti ammessi a finanziamento. Come si scioglie un nodo simile in questa fase di crisi economica?
«Ci siamo posti il problema affidando più strumenti di intervento all’Istituto per il Credito Sportivo, che si occupa esattamente di questo e offre finanziamenti e cofinanziamenti alle migliori condizioni del mercato. Bisogna promuovere l’Istituto, farlo conoscere. Un’altra strada è il project financing con i privati e, da parte nostra, il rilancio dello “Sport bonus”».
 

Cos’è e come funziona?
«Funziona esattamente come l’Art bonus: ai privati che investono nel recupero del patrimonio culturale pubblico si riconosce un credito d’imposta del 65%. Lo Sport bonus è stato finora poco promosso e, quindi, poco utilizzato. I Comuni che hanno utilizzato l’Art bonus hanno raccolto da donatori privati 600 milioni di euro, mentre per lo sport pochi milioni. Faremo molto meglio». 
La Puglia ha l’occasione di ospitare a Brindisi una tappa delle World Series dell’America’s cup. Cosa ne pensa? E quale ritiene possa essere il ritorno sul territorio di un evento di questa portata?
«L’America’s Cup è un evento meraviglioso ed è importante, dopo la rottura delle trattative con la Sardegna, che una tappa resti in Italia. Si tratta di un eccezionale momento di promozione di una disciplina sportiva che valorizza anche la tecnologia ad altissimi livelli e costituisce un forte richiamo in chiave turistica. Ora si tratta di capire se fra Grant Dalton, il ceo di Ace, e la Regione o il consorzio pubblico-privato che potrebbe venirsi a creare, si riuscirà a trovare un’intesa. Io mi auguro fortemente di sì: il ritorno mediatico, promozionale e di valorizzazione delle infrastrutture consentirebbe di realizzare a Brindisi un centro velico permanente e promuovere questa affascinante disciplina». 
 

Giochi del Mediterraneo: qual è la tabella di marcia che il Governo si è dato? 
«Io e il ministro Fitto lavoreremo con la Regione e l’amministrazione comunale di Taranto per rispettare le scadenze e colmare le lacune fin qui emerse. Lacune – va detto – che possono essere recuperate solo collaborando dall’interno, ma cambiando marcia e modalità attuative. Dunque affiancheremo il territorio per dare un nostro contributo alla organizzazione e gestione di questo evento, finanziato per la quasi totalità da fondi del Governo».
Si fa il nome dell’ex prefetto Tagliente fra quelli possibili per ricoprire l’incarico di commissario ai Giochi. 
«Conosco personalmente e molto bene l’ex prefetto. Mi ha informato del fatto che circolasse il suo nome, che è un nome di assoluta garanzia e di qualità. Ma si tratta di un’ipotesi tracciata da altri».
Euro 2032: Bari è pronta a ospitare questa grande manifestazione sportiva? Anche in questo caso andranno affrontate una serie di criticità relative alle strutture disponibili. 
«La città ha già ospitato grandi avvenimenti e lo stadio porta la firma preziosa di Renzo Piano. Con l’Istituto di Credito sportivo, il Comune ha da poco investito ulteriori risorse per recuperare alcuni ammaloramenti e prepararsi a ospitare anche partite della massima serie. Il San Nicola è un elemento prezioso, non solo per il nome che porta. E fermo restando alcuni miglioramenti per l’utilizzazione degli spazi interni dello stadio, Bari è pronta per gli Europei». 
Dal basket al volley – a settembre ci saranno, sempre a Bari, gli Europei di pallavolo – il ventaglio di progetti, risorse e obiettivi da raggiungere è molto ricco. Per il volley spesso si sfruttano le palestre scolastiche, quando ci sono. Basteranno le risorse del Pnrr?
«Sul basket Brindisi può contare su un gioiello di squadra, l’Happy Casa, e ha in cantiere un progetto importante, che ho seguito sin dai suoi primi passi e ritengo sposi perfettamente le ambizioni non solo sportive di questa comunità. Il nuovo palazzetto potrà ospitare anche grandi concerti, ampliando l’offerta turistica e culturale del territorio. Per il volley siamo al lavoro: le esigenze sono diffuse e vanno affrontate con sollecitudine e raziocinio per consentire ai tantissimi che praticano e si avvicinano a questo sport di farlo in un ambiente adeguato. La Puglia ha già “offerto” al Paese un grande sponsor, Fefè De Giorgi. Con lui condivido l’amore e il senso profondo dello sport e l’attaccamento alla maglia azzurra, che è e resterà sempre molto più del pezzo di stoffa di una semplice maglia».
 

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