Giochi del Mediterraneo, piano per i primi 27 impianti: riflettori su 167 milioni di fondi

Giochi del Mediterraneo, piano per i primi 27 impianti: riflettori su 167 milioni di fondi
Giochi del Mediterraneo, piano per i primi 27 impianti: riflettori su 167 milioni di fondi
di Domenico PALMIOTTI
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Martedì 26 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 13:49

Il piano da 167 milioni per i primi 27 impianti sportivi dei Giochi del Mediterraneo va oggi all’esame del comitato organizzatore che si riunisce alle 11 presieduto da Massimo Ferrarese. È il piano su cui è atteso il decreto del Governo che approva sia le opere che le risorse. Decreto che, già munito delle firme dei ministri Andrea Abodi (Sport) e Raffaele Fitto (Affari europei, Sud, Coesione e Pnrr), era arrivato all’ultimo miglio, cioè alla firma del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, quando una sentenza della Corte Costituzionale, su ricorso della Regione Puglia, ha riaperto la questione.

La Consulta ha infatti stabilito che nella procedura va coinvolta la Regione con un’intesa.

Coinvolgimento atteso a breve, visto che ci sono già stati dei contatti tra i capi di gabinetto dei ministeri e la stessa Regione e che il governatore pugliese Michele Emiliano ha manifestato la sua disponibilità all’accordo in modo che la macchina organizzativa dei Giochi vada avanti. Oggi c’è un passaggio in comitato del piano da 167 milioni perché lo stesso comitato, nell’avvicendamento tra vecchio e nuovo organismo, non era stato reso partecipe. 

I dettagli

I 167 milioni mettono insieme il primo anticipo di 20 assegnato nei mesi scorsi al commissario dei Giochi, i restanti 130 a valere del primo stanziamento da 150, più una quota degli ulteriori 125 previsti con la legge di Bilancio del 2024. Nel frattempo, al Comune sarebbero arrivati i primi 500mila euro messi a disposizione dalla Regione e che saranno trasferiti alla contabilità del comitato. Invece tra una ventina di giorni dovrebbe essere pronto il piano bis di Ferrarese che comprenderà i maggiori impegni di spesa previsti per alcuni interventi a Taranto (stadio Iacovone e PalaRicciardi), il recupero dei progetti che in prima battuta sono stati finanziati parzialmente, perché non erano disponibili tutte le risorse, e i nuovi interventi che si stanno pianificando per le altre discipline sportive. 
Il piano bis potrà contare su circa 78-80 milioni e saturerà le somme disponibili per i Giochi, ad oggi pari, tra prima e seconda deliberazione, a 275 milioni. Si arriva a 78 -80 perché tolti i 167 già impegnati e altri 30 per l’organizzazione dell’evento, questo è quello che residua. L’ampliamento dei progetti dello Iacovone e del PalaRicciardi è ciò che assorbirà una fetta importante dei fondi restanti. Che serviranno anche a coprire i 12 campi da tennis (in ballo la ristrutturazione del complesso Magna Grecia, abbandonato da anni), la pista di pattinaggio e lo skateboard a Taranto, l’impianto di equitazione a Castellaneta, l’area per gli allenamenti all’interno dell’ex Saram dell’Aeronautica Militare e il circuito del ciclismo in valle d’Itria. 

Si tratta perlopiù di ristrutturazioni. Oggi, inoltre, il comitato decide sul trattamento economico da assegnare al direttore generale Carlo Molfetta. Sulla richiesta fatta da Molfetta - ex taekwondoka italiano, dal 2017 team manager della Nazionale italiana di taekwondo, in precedenza capitano della Nazionale italiana di taekwondo e campione olimpico nella categoria +80 chili ai Giochi Olimpici - il comitato prima ha frenato e poi ha l’ha tenuta in stand by. Molfetta aveva chiesto 200mila euro lordi, più altri 40mila lordi di integrazione. Che il comitato ha ritenuto troppi. Ora sarebbe stata trovata un’intesa che taglia la richiesta di circa il 40%. Previsto che due terzi della somma siano la parte fissa e il resto ancorato a obiettivi che il dg dovrà raggiungere. Oggi di discute anche dei capi area dei Giochi. Molfetta porterà al comitato organizzatore una proposta di organigramma. 
Il comitato internazionale chiede di individuare entro il 10 aprile almeno quattro-cinque dei nove capi area previsti. Per ora le figure prioritarie sono sport, logistica e relazioni internazionali, per le quali comincerà subito una selezione. Infine, il 10 aprile è in programma, ma sarà tutta in collegamento, una nuova riunione tra il comitato presieduto da Ferrarese e la commissione di coordinamento e controllo che è stata a Taranto nei giorni scorsi e che attende risposte su una serie di questioni: ospitalità, logistica e sicurezza. Per l’ospitalità, gli organi internazionali accettano la possibilità che gli atleti facciano viaggi di trasferimento superiori a 30 chilometri solo per le gare e non per gli allenamenti. L’ospitalità andrà garantita soprattutto a Taranto. Questo taglia fuori Brindisi dalla possibilità di ospitare una delle due navi da crociere previste. Scartata, per la distanza chilometrica, l’ipotesi del villaggio sportivo a Castellaneta. Il porto di Taranto ospiterà quindi o una nave da crociera da 6.500 passeggeri - 4.500 sono atleti, il resto componenti delle delegazioni -, o una nave grande ed una piccola. Le compagnie saranno selezionate con una gara.

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