Giochi del Mediterraneo, opere in ritardo: da Roma arriva la proroga ai lavori

Lo stadio Iacovone
Lo stadio Iacovone
di Domenico PALMIOTTI
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Martedì 5 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 13:56

Il Governo, con i ministri Raffaele Fitto (Affari europei, Coesione, Sud e Pnrr) e Andrea Abodi (Sport), dice sì alla possibilità di completare gli impianti sportivi per la ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo a Taranto anche dopo giugno 2026, quando si terrà l’evento internazionale con 4mila atleti da 26 Paesi dell’area mediterranea. 

L'incontro a Roma


Ieri sera, in un vertice a Roma, è stata accolta dal Governo la soluzione proposta dal commissario e presidente del comitato direttivo dei Giochi, Massimo Ferrarese. Lo riferisce lo stesso commissario. Della proroga ci sarà senz’altro bisogno per la piscina olimpionica, con due vasche da 50 metri. Ma, molto probabilmente, ne avranno bisogno anche lo stadio di Taranto, il centro degli sport nautici (vela, canoa e canottaggio) all’ex stazione torpediniere della Marina Militare e l’impianto polivalente PalaRicciardi. Si verificherà nel giro di un paio di giorni se questa proroga servirà pure per lo stadio di Lecce. Tra Taranto e Lecce sono infatti dislocati i cinque impianti principali. 
Sulla necessità di posticipare un pezzo dei lavori della piscina, rimodulando l’intervento in tre fasi (la costruzione delle vasche prima, poi la copertura di una delle due, infine la chiusura di tutto l’impianto e la sua climatizzazione nel secondo semestre 2026), Ferrarese aveva già ottenuto, nei giorni scorsi, l’ok della Federazione del nuoto e del Coni.

L’allungamento delle tempistiche dei lavori è l’unico rimedio per tenere insieme una duplice necessità: far svolgere i Giochi con impianti agibili, funzionanti, anche se non completi, e cercare di rientrare in qualche modo nei ritardi organizzativi e realizzativi sinora accumulati. La riunione, oltre ai ministri Fitto e Abodi e ai rispettivi capi di gabinetto e al commissario Ferrarese, ha visto anche la presenza dei presidenti del Coni, Giovanni Malagò, e del comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo, Davide Tizzano.

Dove ci sarà la proroga


Il Governo inserirà la proroga ad andare oltre giugno 2026 e a completare gli interventi entro dicembre 2026, quando terminerà il mandato del commissario, nei decreti relativi alle varie opere di prossima emanazione. Tuttavia per la piscina occorrerà attendere un altro via libera: quello del comitato internazionale dei Giochi che l’8 e 9 dicembre a Tirana farà il punto della situazione ed esaminerà il nuovo master plan delle opere. 
Il Governo, riferisce il commissario, ha inoltre annunciato per questa settimana la designazione del nuovo direttore generale del comitato, che sarà affiancato da due responsabili per l’organizzazione e gli eventi. 
«Il discorso più importante - spiega Ferrarese a Quotidiano - ha riguardato la possibilità di svolgere le gare di nuoto nella piscina anche qualora non dovessimo riuscire a fare in tempo utile la copertura. Abbiamo parlato dei problemi, ho indicato i ritardi esistenti, il fatto che ad oggi non c’è ancora il Piano di fattibilità tecnico-economica della piscina, e ho detto: non si può avere alcuna certezza di avere la piscina finita a marzo 2026 perché poi ci vogliono un paio di mesi per i collaudi. Quindi, ho evidenziato ai ministri, se non c’è la possibilità di una deroga temporale, la piscina va spostata a Bari. Il Governo ha detto no allo spostamento a Bari e manifestato, invece, grande disponibilità alla deroga».

I prossimi passi

Ma non basta. C’è ancora un altro passaggio da fare. «Adesso - prosegue Ferrarese - bisogna vedere che accade con il comitato internazionale. Tizzano, che del comitato è il presidente, ha detto che la questione la dobbiamo vedere bene a Tirana».
«Noi dobbiamo puntare ad avere la deroga ad andare dopo giugno 2026, ma va da se - rileva Ferrarese - che dobbiamo essere bravi, e dipende da che impresa troviamo e da come andranno le cose, a realizzare il più possibile entro i primissimi mesi del 2026. Stessa deroga serve per lo Iacovone, dove esiste solo un documento preliminare e dobbiamo ancora fare la progettazione, l’impianto Ricciardi e il centro nautico. Per lo stadio di Lecce vedremo, ma per me è meglio che ci sia anche per quest’impianto». 
«La deroga sarà nel decreto che devono fare i ministri, che hanno chiesto ai loro capi di gabinetto un’accelerazione - prosegue Ferrarese che forse oggi a Roma vedrà Sport e Salute -. Molto probabilmente saranno più decreti. Magari uno per un sola opera ed un altro che comprende più opere. I provvedimenti devono arrivare subito e creare accelerazione anche per le altre attività a valle, le progettazioni. All’infuori della piscina, su cui si aspetta l’esito della riunione a Tirana, il Governo sta già lavorando per i decreti sugli altri impianti. E ha chiesto che accordi finalizzati all’accelerazione siano fatti anche tra struttura commissariale e Comuni. Fitto e Malagò preoccupati? Sì, indubbiamente, ma sono entrambi al lavoro su queste cose. Malagò è molto determinato a fare e ad iniziare. Visti i problemi presenti per le Olimpiadi Milano-Cortina del 2026, non possiamo rimediare come Paese un’altra cattiva figura. E Fitto, preso atto del tanto tempo perso, ha detto che non si poteva non fare quello che il Governo ha fatto, altrimenti, i Giochi non si sarebbero mai svolti». 

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