Giochi del Mediterraneo, Cozzoli in pole position come direttore generale

I giochi del Mediterraneo
I giochi del Mediterraneo
di Domenico PALMIOTTI
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 6 Dicembre 2023, 05:00

Potrebbe essere Vito Cozzoli, già presidente e amministratore di Sport e Salute, il nuovo direttore generale del comitato direttivo dei Giochi del Mediterraneo di Taranto, casella ancora da riempire. Non c’è alcuna ufficialità, ma il nome di Cozzoli è tra quelli che circolano. 
I primi nomi sono emersi già l’altra sera a Roma nel vertice presieduto dal ministro Raffaele Fitto, presente anche Giovanni Malagò, presidente del Coni. Cozzoli, pugliese, in anni passati è stato capo di gabinetto dei ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico. Ha guidato Sport e Salute prima dell’arrivo di Andrea Abodi, che ha lasciato la società del Mef quando è stato nominato ministro dello Sport nel Governo Meloni. Adesso Sport e Salute è presieduta da Marco Mezzaroma e vede come ad Diego Nepi Molineris. È la società che il commissario dei Giochi, Massimo Ferrarese, vuole usare come centrale di committenza per gli appalti. Sarebbe invece rientrata la possibilità che possa essere dg dei Giochi Bruno Campanile, un nome che pure è stato fatto. Questo perché, a quanto pare, Campanile potrebbe venire a Taranto solo un giorno alla settimana o poco più, mentre per lo stato organizzativo in cui sono i Giochi ci sarebbe bisogno di una figura più a tempo pieno. Campanile è da quattro mesi in Sport e Salute come senior consultant events, si legge sul suo profilo Linkedin. Ha esperienza di manifestazioni sportive tra cui le Universiadi di Napoli dal 2019 al 2020 e l’European Aquatics Championships di Roma 2022. Il Governo ha assicurato che nel giro di un paio di giorni il nome del nuovo dg ci sarà. 

La riunione  

Una scelta che coinciderà con la riunione di fine settimana del comitato internazionale a Tirana. «La riunione a Tirana la facciamo il 9 dicembre alle 10 - dichiara a Quotidiano Davide Tizzano, presidente del comitato internazionale dei Giochi - ma lavoriamo già dal 7 dicembre e l’8 abbiamo altre riunioni interne. Sappiamo che il commissario ha avuto l’ok dalla federazione nuoto, dal Coni e dal Governo alla deroga temporale sugli impianti e sulla piscina olimpionica in particolare, cioè sul completamento delle opere dopo la conclusione dei Giochi, ma c’è una commissione tecnica che deve sentire la federazione mondiale del nuoto. L’iter è questo. Diciamo che ci sono buone possibilità, ma decide sempre il comitato internazionale».

Gli impianti

Sul possibile rischio di non effettuare il completamento degli impianti una volta terminati i Giochi, Tizzano dice: «No, non si può fare, sarebbe una cosa da Corte dei Conti. A Napoli, per le Universiadi del 2019, il 60 per cento degli impianti è stato fatto così. Si è realizzata la parte operativa, la si è omologata, e poi sono stati fatti i completamenti. E le Universiadi sono complesse. Anziché i 26 Paesi dei Giochi del Mediterraneo, sono 111. Il taglio è lo stesso ma c’è una partecipazione mondiale, non circoscritta ai tre continenti. A Napoli nell’arco dei 12 mesi successivi gli impianti sono stati finiti. C’erano i soldi stanziati e l’iter avviato. È finito tutto bene, nulla è stato lasciato incompleto. Semmai - prosegue Tizzano - il problema è stato la gestione, non l’impianto finito. Le difficoltà successive sono consistite nel trovare i gestori che rendessero quegli impianti funzionanti ma soprattutto redditivi, e non è facile. Noi abbiamo suggerito che la piscina sia affidata direttamente alla federazione nazionale in modo che possa creare a Taranto un centro di interesse internazionale per fare ritiri e attività giovanile. A Napoli, per esempio, l’ha presa la federazione nuoto e la sta gestendo come centro federale. È un protocollo già applicato». 
Tizzano ribadisce poi il no allo slittamento dei Giochi di qualche mese dopo giugno, data prevista, come vorrebbe proporre a Tirana il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. “Già gli ho detto che non è possibile, non si può fare perché i calendari sportivi sono stati già fatti e ci sono altri eventi avanti.

Sarebbe un campo minato” sostiene Tizzano. Intanto tra nuovo comitato, rimodulazione dei progetti impiantistici e nuovi fondi in arrivo, una scossa per i Giochi sembra esserci. «Direi proprio di sì - osserva Tizzano - Se le infrastrutture viaggiano, c’è ampio spazio per organizzare un buon evento. In Italia ci sono buone professionalità, bisogna solo mettere insieme i pezzi e poi andare avanti. Le federazioni nazionali, coordinate dal Coni, avranno un ruolo importante. Il nuovo dg? Deve venire dal mondo dello sport. Questa è una competenza specifica e si richiedono anche rapporti consolidati con le federazioni».  

© RIPRODUZIONE RISERVATA