Giochi del Mediterraneo, sì alla piscina: progetto realizzato in tre step. Ecco come sarà

Giochi del Mediterraneo, sì alla piscina: progetto realizzato in tre step. Ecco come sarà
di Domenico PALMIOTTI
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Martedì 28 Novembre 2023, 09:31

La Federazione del nuoto (Fin) accende la luce verde sulla possibilità di dividere in stralci il progetto della piscina olimpica per i Giochi del Mediterraneo, visto che non c’è più tempo per realizzarlo per intero entro giugno 2026, quando si terrà l’evento sportivo internazionale. 
È l’esito della riunione che ieri sera a Roma il commissario di Governo per i Giochi e presidente del comitato direttivo, Massimo Ferrarese, ha avuto col segretario generale della Fin, Antonello Panza, il responsabile degli impianti della federazione, Fabio Conte, e altri due tecnici. Gli stralci non saranno più due come Ferrarese pensava di fare, ovvero la costruzione delle due vasche da 50 metri e lo slittamento della copertura di una delle due una volta conclusi i Giochi, e quindi nel secondo semestre del 2026. Ci saranno invece - e su questo è stato raggiunto un accordo con la Fin - tre stralci: il primo riguarderà le due vasche, il secondo la copertura in legno lamellare, così come da progetto, di una delle due (in pratica il tetto) e solo il terzo dopo i Giochi. Ovvero, la chiusura laterale della vasca coperta col montaggio dell’impianto di climatizzazione.

Tre step per il progetto


«È stato necessario fare un’ulteriore rimodulazione del progetto - spiega a Quotidiano il commissario Ferrarese -, puntando su tre step anziché su due, perché la Fin ci ha comunque posto il problema della copertura ricorrendo ad una tensostruttura momentanea o ad un altro tipo di sistemazione. A quel punto, ho proposto un ulteriore stralcio che prevede la copertura in legno di una delle due vasche ma aperta dai lati in quanto la chiusura obbliga la necessità della climatizzazione. Da parte della Federazione nuoto - aggiunge Ferrarese - abbiamo dunque incassato un via libera molto importante. La Fin ha capito il problema che abbiamo ed ha espresso la volontà e l’auspicio che si realizzi un impianto che sarebbe il più grande e il più moderno del Sud Italia come stadio del nuoto. Dopo la Fin, dobbiamo avere l’ok del Coni, del Governo e del Comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo». 
C’é già una scaletta di appuntamenti.

Oggi Ferrarese sentirà il presidente del Coni, Giovanni Malagò, per aggiornarlo sugli esiti del confronto con la Fin (ma anche dal Coni dovrebbe arrivare il via libera), mentre con il Comitato internazionale l’incontro avverrà a Tirana l’8 e il 9 dicembre. 

Il calendario 


Un incontro, questo, già calendarizzato da settimane per discutere del masterplan relativo a tutti gli impianti dei Giochi. Prima della riunione in Albania, però, il 4 dicembre ci sarà un passaggio col Governo. Il ministro degli Affari europei, Coesione, Sud e Pnnr, Raffaele Fitto - che sta gestendo direttamente il dossier Giochi -, ha infatti convocato il collega dello Sport, Andrea Abodi, e il presidente del Comitato internazionale, Davide Tizzano, insieme allo stesso Ferrarese. È probabile che in questa sede Fitto faccia il nome del direttore generale del comitato organizzatore che lunedì scorso è stato ricostituito su nuove basi (Governo, Coni e commissario ora hanno la maggioranza). 

L'incontro oggi a Roma 


Intanto Ferrarese oggi alle 12.30 vedrà a Roma i rappresentanti di Sport e Salute, la società del Mef, per capire cosa accadrebbe, e di quanto i tempi si ridurrebbero, se si agisse con la procedura negoziata per gli appalti. 
La possibilità di rientrare in qualche modo nel cronoprogramma dipende infatti non solo dal frazionamento degli interventi più complessi (anche la copertura dello stadio Iacovone sarà effettuata post Giochi), ma anche dall’uso di una leva accelerata che consiste nell’invitare un ristretto numero di imprese selezionate e trattare l’offerta migliore, anziché lanciare il bando di gara per l’appalto. La necessità di frazionare il progetto della piscina olimpionica (uno degli impianti di punta della ventesima edizione dei Giochi, importo 36,900 milioni) è nata dopo che nei giorni scorsi ci si è resi conto che in conferenza dei servizi c’è un progetto messo a punto da Asset (l’Agenzia della Regione Puglia) su mandato del Comune di Taranto che risulta incompleto e inadeguato. Tant’è che non è andato avanti, è oggetto di numerose richieste di chiarimenti e delucidazioni da parte delle varie amministrazioni e i termini della conferenza dei servizi sono attualmente sospesi. 


Per la piscina, dunque, bisogna mettere a punto il Pfte, il Piano di fattibilità tecnica ed economica, perché questo è l’unico che poi può andare in appalto. Solo che predisporre il Pfte, discuterlo in conferenza dei servizi, farlo approvare e successivamente sottoporlo alla società di validazione, richiede altri mesi che spostano il cronoprogramma dell’impianto a dopo maggio 2026. Quest’ultima era infatti la data prevista per la conclusione dei lavori tra collaudo e allestimento, partendo però dalla chiusura della conferenza dei servizi a ottobre e dall’avvio della procedura di gara a novembre, due passaggi completamente saltati. Quindi ora si va per stralci per avere comunque un impianto agibile e praticabile (anche se non completo) entro giugno 2026. 
 
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