Ex Ilva, da domani si ferma l'altoforno 1: la comunicazione dell'azienda agli enti

Ex Ilva, da domani si ferma l'altoforno 1: la comunicazione dell'azienda agli enti
Ex Ilva, da domani si ferma l'altoforno 1: la comunicazione dell'azienda agli enti
di Domenico PALMIOTTI
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Domenica 30 Luglio 2023, 05:00

Da domani Acciaierie d’Italia avvierà le operazioni di fermata dell’altoforno 1. Lo ha comunicato l’azienda in una lettera inviata a Comune e Provincia di Taranto, comando dei Vigili del Fuoco, Protezione civile ed altri enti. La lettera non sarebbe stata inviata ai ministeri delle Imprese e dell’Ambiente.

Non sono specificati i motivi della fermata.

Che potrebbe essere ricondotta a ragioni diverse, dalla mancanza di materie prime alla necessità di effettuare lavori sull’impianto. Con lo stop dell’altoforno 1, il siderurgico ritorna ad un assetto di marcia a due altiforni, come qualche mese fa.

Le conseguenze

Da vedere, ora, quali eventuali contraccolpi questo potrà avere sulla forza lavoro. L’ex Ilva ha chiesto la cassa per 2.500 dipendenti come quota massima. È probabile, quindi, che i numeri, in conseguenza dello stop dell’altoforno 1, possano avvicinarsi di più alla quota massima. È già in corso dal 19 giugno la nuova tranche di cassa integrazione. Inserita nell’articolato del decreto legge sulla Pubblica amministrazione, approvato a giugno dal Consiglio dei ministri, la cassa durerà sino a fine anno.

L’azienda, stando a fonti sindacali, sino alla fine di questa settimana non aveva ancora ricevuto dal ministero del Lavoro l’autorizzazione alla cassa. Si tratta, è evidente, di un passaggio formale, visto che a monte c’è comunque un decreto legge, e in ogni caso questa cassa si salda alla precedente, ripartita a fine marzo e poi interrottasi il mese scorso perché il plafond assegnato al sito di Taranto si è esaurito. Altra verifica riguarderà poi gli obiettivi di produzione per il 2023. AdI ha dichiarato che effettuerà in quest’anno 4 milioni di tonnellate ma l’andamento altalenante degli impianti potrebbe avere una qualche influenza.

La fermata di un altoforno su tre è destinata a riproporre lo stato della fabbrica, che da tempo i sindacati hanno denunciato essere estremamente critico. Risale a qualche giorno fa la nuova protesta, fatta in contemporanea, dei sindacati provinciali e di quelli nazionali. A ciò si aggiunga che Fim, Fiom e Uilm sono tornate a sollecitare il 27 luglio un incontro al ministro Adolfo Urso, anche se per parlare dell’esodo volontario dei dipendenti di Ilva in amministrazione straordinaria.

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