Ex Ilva, nuova inchiesta su inquinamento ambientale: tre indagati

Ex Ilva, nuova inchiesta su inquinamento ambientale: tre indagati
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Martedì 13 Dicembre 2022, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 03:51

Nuovi polveroni sul Siderurgico di Taranto. E, come spesso accaduto negli ultimi anni, sono i risvolti giudiziari a balzare agli onori della cronaca: la procura di Taranto indaga sui controlli ambientali per lo stabilimento ex Ilva con le ipotesi di reato di tentata concussione, falso e inquinamento ambientale.

È stata notificata la proroga delle indagini al 59enne Vincenzo Campanaro (dal 2019 direttore scientifico Arpa Puglia), al 55enne Francesco Astorri (responsabile Sezione valutazione e controlli impianti dell'Ispra, che ha firmato l'ultimo rapporto sui lavori di adeguamento in fabbrica), al 67enne Mario Carmelo Cirillo (fino al 31 luglio 2021 direttore dipartimento per la valutazione e la sostenibilità ambientale Ispra).

La proroga delle indagini

La proroga delle indagini è stata disposta dl gip Francesco Maccagnano - come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno - su richiesta del procuratore aggiunto Maurizio Carbone e del sostituto Maria Grazia Anastasia. L'indagine, avviata da tempo ma della quale si apprende solo ora, riguarda i lavori di adeguamento dello stabilimento tarantino a dieci anni di distanza dal sequestro dell'area a caldo firmato nel luglio del 2012 dal gip Patrizia Todisco.

Il percorso di messa in sicurezza degli impianti, peraltro secondo l'Ispra procede senza particolari intoppi. L'ultimo rapporto dell'istituto di controllo sui lavori di adeguamento in fabbrica, relativo al primo semestre del 2022, è firmato proprio da Astorri, uno dei tre indagati. Dall'efficacia di quegli interventi dipende il dissequestro dell'area a caldo: uno dei principali elementi al centro della trattativa tra Invitalia e ArcelorMittal.

Senza revoca del provvedimento di sequestro l'accordo tra Stato e il socio privato per l'acquisto del complesso aziendale ex Ilva potrebbe non concludersi.

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