Boom crociere a Taranto: 4000 passeggeri in media a settimana tra imbarchi e sbarchi

La Costa Pacifica che arriva a Taranto ogni sabato
La Costa Pacifica che arriva a Taranto ogni sabato
di Domenico PALMIOTTI
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Martedì 15 Agosto 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 13:49

«La stagione di Taranto sta andando bene. Costa Crociere è molto contenta. A giugno, prima di cominciare, avevamo una previsione di crescita graduale, sino a 2.000-2.500 viaggiatori attesi, in realtà li abbiamo fatti da subito». A metà agosto, a due mesi e mezzo dall’avvio della parte più intensa della stagione crocieristica, Raffaella Del Prete, general manager di Global Ports Holding, il gruppo che si occupa dell’accoglienza a terra dei passeggeri e che nel porto opera attraverso la società Taranto Cruise Port, “fotografa” così per Quotidiano la situazione. 
«Taranto è stata scelta da Costa anche come home porting per le provviste - prosegue Del Prete - quindi c’è una grossa attività sia di passeggeri che di provviste. Ma il dato più importante sono i passeggeri. Già dal primo approdo, infatti, abbiamo avuto la movimentazione complessiva di 5.000 persone». 

I dati del 2023


E sono positivi anche i numeri generali se si considera che nel primo semestre dell’anno, benché la stagione delle crociere sia partita più tardi e rispetto al 2022 sono programmati meno approdi, sono stati registrati 1.005 passeggeri in più, con un aumento del 3 per cento, da 31.314 a 32.319. Ma il dato più rilevante è che sono aumentati del 728 per cento coloro che hanno scelto Taranto come home port, imbarcandosi e sbarcando qui. Si è infatti passati dai 1.725 del primo semestre 2022 ai 14.285 di quest’anno, ben 12.560 in più. 
«Lo dico sinceramente, Costa è arrivata - rileva Del Prete -, ha notato che siamo partiti col botto, ha visto che le cose vanno bene, perché chiaramente era un test per tutti, noi non avevamo mai fatto 5.000 viaggiatori tra sbarchi e imbarchi, e così ha deciso di servirsi di Taranto pure per le provviste». 

La solidarietà


E dai rifornimenti alimentari per le prime colazioni, i pranzi e le cene a bordo, si è poi passati alla solidarietà e all’aiuto per chi ha bisogno. «Con Costa abbiamo lavorato tutti per fare la donazione al Banco Alimentare e la compagnia, nel comunicato, ci ha anche ringraziato come Taranto Cruise Port - dice Del Prete -. Questa cosa delle derrate alimentari l’abbiamo fatta pure a Cagliari. Noi ci teniamo tanto. È un gesto di apertura verso la comunità e le fasce fragili. Spesso il cibo viene buttato perché non può essere commercializzato, ma in realtà è ancora valido, può essere consumato benissimo. Parliamo di cibo che non è stato nemmeno portato in tavola, non è stato servito a nessuno. È stato preparato, ma è rimasto pronto nelle cucine perché nelle sale nessuno l’ha chiesto. E allora perché buttarlo, sprecarlo? Quella è roba buona. Non si deve pensare che sono piatti messi a tavola, che nessuno ha voluto e poi in qualche modo sono stati recuperati».

L'indotto sul territorio


«Ma cosa interessante per la comunità - sottolinea Del Prete - è che spesso i croceristi arrivano il giorno prima della nave e partono il giorno dopo.

In tanti, a quanto pare, si fermano nei b&b e negli alberghi. Penso che i tarantini ancora non sappiano bene che qui, dal loro porto, possono cominciare e finire la crociera. Questo è un mercato che deve crescere, ma, grazie alla vicinanza con gli aeroporti, Costa sta facendo moltissimo. Con gli arrivi dalla Spagna per esempio. Non è solo il porto che si muove, quindi, ma anche l’indotto. Perché nel momento in cui arrivo all’aeroporto, prendo la navetta del trasferimento, vengo qui, magari soggiorno, è una ricaduta sul territorio che si attiva. Con lo scalo di Bari il trasferimento c’è senz’altro poiché c’è il volo diretto dalla Spagna». Ma non solo l’avvio della stagione è stato col botto. «Siamo sempre sui 4.000 passeggeri. E agosto, poi, è il mese delle vacanze», osserva Del Prete.

Il prossimo anno: bis di Costa

Per il prossimo anno gli scali prenotati da Costa a Taranto con la nave Fascinosa, più grande di 500 unità rispetto all’attuale Pacifica «sono al momento 16. Considerandone uno a settimana - spiega la manager di Global Ports Holding -, stiamo parlando di almeno 4 mesi. Poi abbiamo già una decina di Marella prenotate. Poiché si tratta del 2024, le prenotazioni degli approdi stanno ancora arrivando. Intanto, la settimana scorsa Costa, attraverso uno dei loro rappresentanti di bordo, mi ha detto che sono arrivati a Taranto e non avevano una cabina libera, una cabina che sia una. La nave era sold out. È importante questo, vuol dire che l’intero itinerario funziona. Sarà così anche per il resto di agosto? Non ho i dati a venire, li vedo solo a consuntivo, però so che per Costa, Msc, Royal, Tui, le grosse compagnie pensate per le famiglie, agosto è sicuramente il mese di picco. È quello in cui tutti vanno in vacanza. Non solo in Italia ma anche all’estero. E stiamo andando bene anche negli altri porti che gestiamo come società. Catania va benissimo e anche Cagliari». 
«Il confronto pre pandemia, cioè col 2019? Noi, nei nostri porti, abbiamo recuperato dopo la pandemia e siamo cresciuti - risponde Del Prete -. La prima settimana di settembre, quando ad Amburgo si svolgerà il Seatrade, io sarò lì e, come farò con i porti di Catania e Cagliari, voglio cercare di portare altre navi a Taranto, non voglio dire nei mesi invernali, ma quantomeno in autunno e primavera».

Gli itinerari

Ma ci sono margini per avere gli approdi anche in queste stagioni? Secondo Del Prete «è tutta una questione di itinerari. Io studio gli itinerari delle compagnie che non vengono, vedo in quali porti vanno e mi propongo. In sostanza, dico loro che ho visto quell’itinerario e propongo se dopo Salerno, o se prima di andare in Grecia, o se dopo Malta, chiaramente sto facendo solo degli esempi, loro possono inserire anche Taranto. Ci sono compagnie su cui si può lavorare. Assolutamente sì. Ma io vado anche dalle compagnie che non vengono nemmeno nei paraggi. È un battage, devi promuovere e presentare l’offerta e l’opportunità di Taranto nella più ampia misura possibile». 

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