Lecce, parla il preparatore atletico Petruolo: «La sosta? Conta avere i giocatori»

Lecce, parla il preparatore atletico Petruolo: «La sosta? Conta avere i giocatori»
di Tonio DE GIORGI
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Domenica 27 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:54

Vacanze agli sgoccioli per i calciatori del Lecce. Dopodomani tutti di nuovo al lavoro agli ordini del tecnico Marco Baroni e del suo staff che ha già pronto un programma per riprendere la preparazione dopo due settimane di assoluto relax o quasi. Ne abbiamo parlato con Andrea Petruolo, preparatore atletico del Lecce.
Che tipo di preparazione sarà fatta?
«Innanzitutto si faranno dei test per valutare la condizione degli atleti, tutte le componenti fisiche più importanti e poi si imposterà un lavoro di sviluppo e di adattamento per essere pronti alla prestazione vera e propria. Speriamo che, con due settimane di stop, la condizione non sia cambiata in modo drastico. Faremo un lavoro con palla e senza. A Baroni piace integrare il lavoro fisico con il pallone».
Quali test saranno fatti?
«Faremo un test più aerobico per valutare la capacità di recupero. Poi test di salto per valutare la parte neuro muscolare abbinata a un test isocinetico per misurare la forza e le varie asimmetrie tra impianti. Dopodiché, il test più metabolico dove si valuterà la parte più anaerobica, che è la capacità di sostenere l’alta intensità. Infine un test sul campo con qualche massimale per valutare la frequenza cardiaca massima e avere dei parametri da poter utilizzare per il lavoro».
In questi sedici giorni i calciatori hanno seguito indicazioni particolari?
«Con tutto lo staff abbiamo lasciato loro un programma di lavoro, una descrizione dei vari video di esecuzione. Siamo stati in contatto quasi quotidianamente con i ragazzi per dare loro un po’ di supporto. A parte cinque, sei giorni di riposo, hanno svolto vari allenamenti, fatto qualcosa anche in base alla loro disponibilità. Ci siamo rapportati quotidianamente».
Quali sono le differenze tra la preparazione estiva e questa che si andrà a svolgere?
«La differenza principale è che in estate si arriva da un periodo un po’ più lungo di inattività e quasi sicuramente tutte le qualità fisiche sono ridotte rispetto a quello che ci aspettiamo in questo momento. Ora, il punto di partenza, si spera possa essere più alto e che il riadattamento iniziale sia migliore. Si partirà con lavori meno generali e più specifici anche con il pallone».
Ha mai dovuto affrontare uno stop così lungo a metà stagione?
«No, è la prima volta. Abbiamo fatto una preparazione simile in Svizzera perché loro hanno un campionato con date differenti e giorni di riposo diversi durante l’anno, però questo penso sia il primo caso di doppia preparazione nel calcio».
Quali squadre avranno più vantaggio secondo lei?
«Secondo me i vantaggi li avrà chi riesce a lavorare con continuità avendo i giocatori a disposizione; chi avrà forse meno impegni nelle Coppe, chi riuscirà a lavorare bene in questo periodo. Chi ha i nazionali, ad esempio, inizierà più tardi e avrà meno tempo a disposizione per prepararsi prima del 4 gennaio».
Rispetto al periodo estivo, qui in Salento c’è un clima più favorevole per prepararsi?
«Penso che questo possa essere sicuramente un vantaggio. In estate le temperature erano molto alte e di conseguenza si è faticato di più. Oggi si possono tenere delle buone intensità, bisognerà stare attenti a fare bene tutto il lavoro di prevenzione, però il clima può essere favorevole».
Il Lecce pre-sosta quale percentuale di forma aveva raggiunto?
«Abbiamo concluso la prima parte con una buona condizione fisica anche perché siamo riusciti a mantenere un livello di prestazione buono anche in partite così ravvicinate. La speranza è incontrare di nuovo i ragazzi con un livello di forma già accettabile».
Qual è la caratteristica positiva che ha riscontrato in questa squadra?
«Ce ne sono tante: è una squadra giovane, predisposta al lavoro. Anche quando Baroni chiede loro uno sforzo maggiore durante gli allenamenti. C’è tanta voglia di migliorarsi. Questa forse è la qualità maggiore a livello fisico e può portare dei miglioramenti a lungo termine».
Ci sono ancora ampi margini di miglioramento?
«Questa squadra è cresciuta tanto dall’inizio, continueremo a sviluppare le qualità di ognuno per portarli ad avvicinarsi più possibile al loro potenziale. Dove arriverà il singolo ragazzo non si può prevedere, però ci proviamo perché se un ragazzo migliora ne avrà beneficio tutta la squadra».
Quale giocatore l’ha impressionata maggiormente?
«Non faccio nomi, ma ce ne sono tanti che hanno impressionato per varie qualità».
Banda è davvero il più veloce in squadra?
«È molto veloce e potente. Ha forza. A noi interessa che la velocità sia mantenuta durante tutta la partita».
Come avete fatto a rigenerare Umtiti?
«Samuel si è messo subito a disposizione e Baroni è stato bravissimo a coinvolgerlo subito, a parlargli in maniera chiara. E lui aveva bisogno di lavorare un po’ di più, inizialmente. Ha accettato un tipo di lavoro un po’ diverso da quello che era abituato a fare. Costantemente ogni giorno si è impegnato al massimo. Dal mister e da tutto lo staff ha ricevuto un feedback positivo, ma anche per stimolare il suo miglioramento anche se era un giocatore importantissimo».
Nelle ultime settimane si è parlato molto di Colombo: quanto può ancora crescere?
«Ha una predisposizione al lavoro quasi maniacale. A volte bisogna anche rallentarlo. È migliorato tanto, ma con la sua mentalità migliorerà ancora».

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