Il Taranto di Capuano torna al gol e allontana dubbi e paure

Il Taranto di Capuano torna al gol e allontana dubbi e paure
di Mimmo CARRIERI
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Giovedì 9 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 05:44

È stato il ghostbuster del Taranto, l’uomo che ha scacciato via il fantasma del gol perduto e fatto girare una domenica sulla quale le nubi del declino sembravano essersi addensate ancora una volta. Qualcuno ci ha visto lo zampino di certe congiunzioni astrali, quelle belle a pensarci: segna un tarantino, allo scadere della partita, quasi in concomitanza con l’anniversario numero 45 della morte di Erasmo IacovonePer i più agnostici è stato solo il brillante inserimento di un esterno difensivo, che crede nella corsa di un suo compagno e la premia con uno “stop e tiro” che, appunto, dissipa le ombre e diffonde ossigeno alla squadra. Antonio Boccadamo è stato l’ultimo colpo di mercato del club ionico, ultimo in ordine di tesseramento ma già in canna da diversi giorni prima della chiusura della campagna acquisti. Serviva un alter ego di Mastromonaco a destra, o un “rifiato” di Ferrara a sinistra: insomma un esterno giovane che si accontentasse di entrare nelle rotazioni e che magari conoscesse cosa significhi giocare a Taranto.

Così l’idea partorisce, ma non dal ds Evangelisti e neppure al tecnico Ezio Capuano, uno che sul mercato vuol dire la sua e traccia identikit precisi. L’intuizione è del presidente Massimo Giove, come ammetterà proprio Capuano nel post-gara con il Latina. Curioso che si sia ricordato di un ragazzo cresciuto nelle giovanili rossoblù fino all’esodio in C nella sciagurata retrocessione del 2016/2017 (governance Zelatore-Bongiovanni) e poi andato altrove poco prima che Giove arrivasse. Ventitré partite all’Imolese in D, altre 23 al Milano City sempre nei dilettanti, tanto per aumentare spessore e pelo sullo stomaco. Una quarantina di partite a Brindisi in due stagioni di D, una capatina a Molfetta l’anno scorso, ma breve perché a gennaio 2022 va a Montevarchi in C dove gioca 14 partite fino a giugno e poi solo 12 fino a dicembre (solo 4 da titolare). Qualche telefonata, la terra di origine che chiama ed infine il trasferimento a titolo definitivo. Si ricomincia dalle origini. Arriva la sera del 31 gennaio, entra e segna il 6 febbraio: di mezzo solo la sconfitta di Foggia.

Col Latina prende il posto del più esperto e quotato Crecco: «Non lo conoscevo, mi sono fidato del presidente. Ho visto che si era allenato bene e l’ho messo in campo, dicendogli solo di stare largo», ha detto Ezio Capuano, e lui così ha fatto, anzi di più: per segnare ha dovuto stringere al centro fino a farsi trovare pronto in piena area di rigore. Per i tattici è la classica azione che si chiude da quinto a quinto quando si gioca 3-5-2. Un sogno che si avvera: «Personalmente sì, l’avevo sognato tante volte: raccogliere un cross e tirare di prima intenzione o di destro o di sinistro, sotto la curva». Tutto perfetto, anche se il pubblico non c’era (per ovvi motivi). Ma anche nelle dichiarazioni Boccadamo ha evidenziato che non è più un ragazzino: «Sogno a parte, era importante vincere per tutta la squadra, un bel gruppo che mi ha accolto bene».

Risultato omologato

Il ricorso del Taranto avverso la Gelbison che puntava ad ottenere la vittoria a tavolino è stato respinto. Ai campani è stata comminata solo una multa di 1000 euro. La classifica attuale degli ionici (33 punti) rimane quindi quella maturata sul campo, come ampiamente previsto.

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