Infanzia a rischio, l'allarme di Save the Children: in Puglia emergenza cyberbullismo

Mercoledì 15 Novembre 2023, 12:42 - Ultimo aggiornamento: 12:49 | 3 Minuti di Lettura

La scuola digitale

Nel processo di alfabetizzazione digitale, la scuola svolge un ruolo fondamentale nell’insegnare a utilizzare i linguaggi e gli strumenti in modo adeguato e sicuro. Dotare tutte le scuole di una connessione veloce e stabile e di strumenti digitali adeguati rappresenta il prerequisito essenziale per ridurre il digital divide e combattere la povertà educativa digitale, dando priorità agli istituti situati in aree particolarmente svantaggiate dove maggiore è l’incidenza della povertà materiale ed educativa. In questa direzione, una svolta importante per la transizione digitale del mondo della scuola è attesa con il PNRR, che prevede 2,1 miliardi di euro per finanziare il Piano Scuola 4.0 con interventi per il cablaggio, l’innovazione degli ambienti per l’apprendimento e degli strumenti digitali in tutte le scuole, oltre che 800 milioni su formazione digitale dei docenti.

Con il Piano “Scuole connesse” – avviato nel 2021 e che punta a connettere il 100% delle scuole del primo e secondo ciclo entro la fine del 2023 alla velocità di 1 gigabyte al secondo – sono 19.432 le scuole sul territorio nazionale che sono state “attivate”[14] sulle 32.350 incluse nel Piano, ovvero il 60%.

Secondo le stime, guardando alla percentuale di scuole con la banda ultra larga, la Puglia è la regione più avanzata con solo il 14,4% di scuole ancora da connettere sul totale delle sedi scolastiche, , seguita dalla Lombardia (78,7% le scuole connesse), fanalino di coda la Sardegna dove la proporzione è quasi invertita e le scuole ancora prive di connessione ultra veloce raggiungono il 67%. Per quanto riguarda le scuole secondarie di primo grado, solo a Lecce tutte le scuole sono ormai connesse, a Bari il 92%, l’88% a Taranto, l’80% a Brindisi, il 73% a Foggia. Per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado, Bari è in testa con il 94% di istituti connessi, seguono Foggia con l’87%, , Lecce 80%, Brindisi 75% e Taranto 74%.

Per realtà territoriali difficili da raggiungere o poco dotate di opportunità culturali e ricreative, il digitale rappresenta uno strumento di innovazione didattica, utile, per esempio per collegare le piccole scuole (188 le primarie in Puglia), ovvero plessi che accolgono pochissimi studenti (poco più di 11mila in Italia), che diventano così luogo di sperimentazione e un importante presidio comunitario.

Più in generale, il digitale è un potente strumento per innovare e sperimentare, oltre che per l’inclusione. Tra le applicazioni più sperimentate negli ultimi anni c’è il gaming applicato alla didattica: dalle Escape Room per imparare le declinazioni del greco antico all’utilizzo del videogame Minecraft, passando anche per il coding, ovvero la programmazione informatica, tutte attività che favoriscono la creatività, il problem solving e il lavoro di squadra.

Negli ultimi anni sono aumentate anche le tecnologie didattiche che favoriscono l’inclusione degli alunni con disabilità. In Italia il 76% delle scuole primarie e secondarie (statali e non statali) dispone di postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con disabilità, stessa percentuale in Puglia, ma lontano dai territori più virtuosi della Provincia autonoma di Trento (88%), dell’Umbria (84%) e dell’Emilia­Romagna (83%).

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