Infanzia a rischio, l'allarme di Save the Children: in Puglia emergenza cyberbullismo

Mercoledì 15 Novembre 2023, 12:42 - Ultimo aggiornamento: 12:49 | 3 Minuti di Lettura

Dipendenze da internet

L’Atlante di Save the Children evidenzia che in Puglia le ragazze e i ragazzi di 11, 13 e 15 anni che mostrano un uso problematico dei social media sono il 14,6% ( terzo dato più alto in Italia, dove la media è del 13,5%). Sono soprattutto le ragazze a soffrirne e l’età più critica è quella dei 13 anni: tra le principali motivazioni dell’uso intensivo dei social media c’è quello di scappare da sentimenti negativi. Per quanto riguarda, invece, i videogiochi, in Puglia, il 25,2% degli adolescenti di 11, 13 e 15 anni ne fa un uso problematico (superiore alla media nazionale, che è 24%, seconda percentuale più alta dopo la Campania): qui sono però i ragazzi ad essere più esposti e l’età di maggiore esposizione, in questo caso, si abbassa a 11 anni.

I comportamenti a rischio di dipendenza tecnologica, da social media o da gioco online, sono correlati a un aumento dell’ansia sociale, della depressione e dell’impulsività, nonché a una peggiore qualità del sonno e a un rendimento scolastico scarso. Un uso intensivo di internet è associato anche a una maggior rischio di sovrappeso o obesità, a causa dell’inattività (navigare a lungo vuol dire stare molte ore seduti, per lo più fermi), e per le cattive abitudini alimentari legate all’iperconnessione. In Italia è in crescita il numero di ragazze e ragazzi obesi o in sovrappeso, soprattutto al Sud, dove è maggiore anche la percentuale di 6-17enni che usano il cellulare tutti i giorni: in Puglia il 26,1% degli adolescenti è in sovrappeso o obeso, percentuale superiore rispetto alla media nazionale (22,6%) e terzo dato più alto dopo la Campania (31,6%) e la Sicilia (26,7%).

La prevenzione è un primo importante passo e dovrebbe concentrarsi sui più giovani visto che i più alti tassi di dipendenza da internet si riscontrano durante l’infanzia e l’adolescenza e necessita di un approccio congiunto di scuola e famiglia.

Benché ancora non esista una definizione univoca di dipendenza da internet, in Italia ci sono 87 centri territoriali che offrono assistenza ai minorenni attraversoéquipe multidisciplinari formate da psicologi, assistenti sociali, educatori. La maggior parte si concentra nelle regioni del Centro Nord, in Puglia ce n’è solo uno, a Taranto.

Delle 10mila persone, tra giovani e adulti, che finora hanno contattato questi servizi in Italia, la fascia d’età più rappresentata è quella dei 15­-17enni (con il 13,7% dei maschi e il 9,2% delle ragazze) mentre quella tra 0 e 17 anni, nel suo complesso, costituisce quasi il 30% del totale. Per quanto riguarda le diagnosi, al primo posto c’è una generica dipendenza da internet, e, a seguire, internet gaming disorder, dipendenza dalle relazioni virtuali, da sesso virtuale, shopping online e sovraccarico cognitivo (o information overloading), ovvero la ricerca ossessiva di informazioni sul web. Spesso molte di queste dipendenze sono collegate anche con altri fenomeni: è emerso, per esempio, che ragazze e ragazzi che presentano un uso problematico di internet hanno anche una probabilità maggiore di soffrire di disturbi dell’alimentazione[12] o mostrano un maggiore consumo di alcol e ansiolitici.

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