«Xylella, dai periti della procura le stesse conclusioni degli scienziati indagati. E ci sono errori nelle mappe»

La conferenza stampa degli avvocati Sisto
La conferenza stampa degli avvocati Sisto
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Lunedì 1 Febbraio 2016, 12:55 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 09:52

«Le conclusioni a cui giungono i consulenti della Procura di Lecce sull'essiccamento degli ulivi sono identiche a quelle individuate dagli scienziati indagati». A sostenerlo sono gli avvocati Francesco Paolo Sisto e Onofrio Sisto, difensori di 5 ricercatori del Cnr messi sotto accusa dalla magistratura salentina. «Nella consulenza della Procura - spiegano - il batterio è risultato essere un ceppo della sottospecie Pauca, dato analogamente accertato dagli indagati. L'ipotesi di variabilità genetica risulta esplicitamente esclusa dal risultato finale ottenuto dai consulenti e dai ricercatori, come spiegato dalla dottoressa Saponara il 14 luglio scorso durante un interrogatorio in Procura. L'errore nasce dal fatto che i consulenti utilizzano dati grezzi fermi al 12 maggio 2015, anziché i dati elaborati dal Cnr e finali depositati il 14 luglio 2015».

Gli errori nelle mappe. I due avvocati, durante la conferenza stampa, hanno anche evidenziato presunti «errori nell'elaborazione delle mappe da parte dell'Ispra delle aree dove è presente l'esiccamento degli ulivi». «Le mappe elaborate dall'Ispra  - sostengono gli avvocati Sisto - non si sovrappongono alle piante infette. Anzi, spesso coincidono con suoli non olivetati». Infine, i due legali hanno lanciato l'allarme: «A marzo la sputacchina riprenderà a volare e potrebbe provocare ulteriori danni. Qualcuno intervenga».

V.Dam.

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