Morì durante una violenta crisi: sette indagati per il decesso di un paziente psichiatrico

Morì durante una violenta crisi: sette indagati per il decesso di un paziente psichiatrico
​Morì durante una violenta crisi: sette indagati per il decesso di un paziente psichiatrico
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Martedì 5 Marzo 2024, 21:29 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 14:31

Cooperazione in omicidio colposo. Questa la contestazione ipotizzata dal pubblico ministero Francesco Ciardo per i sette inquisiti rimasti coinvolti nell’inchiesta avviata dalla procura jonica sulla morte di un giovane paziente psichiatrico all’interno di una struttura privata della provincia di Taranto.

Il magistrato tarantino, nei giorni scorsi, ha notificato agli indagati il canonico avviso di conclusione delle indagini preliminari con valore di informazione di garanza.

Le comunicazioni giudiziarie sono giunte a chiusura della non semplice attività inquirente avviata per fare piena luce sulla tragica morte di un paziente di trent’anni.

I fatti

Il dramma risale al febbraio di due anni fa e si verificò nella struttura privata in cui il giovane, affetto disturbi psichiatrici conseguenze di una forte depressione, era stato ricoverato. Quel giorno il ragazzo ebbe una violenta crisi durante la quale si sarebbe scagliato contro il personale della struttura in cui era ospitato. Infermieri e addetti faticarono non poco a fronteggiare il paziente e il sospetto è che abbiano esagerato nella loro reazione. Stando a quanto riportato nel capo di imputazione provvisorio formulato dal pm Ciardo, il paziente sarebbe stato immobilizzato sul pavimento da diverse persone e sarebbe stato anche colpito.

Il giovane sarebbe stato atterrato e bloccato a terra con l’addome e il torace sul pavimento, con gli addetti addosso e con un braccio al collo. Sarebbe rimasto in questa posizione diversi minuti sino a quando non avrebbe perso i sensi. A quel punto, sempre secondo quanto si legge nell’imputazione, non sarebbe stato richiesto tempestivamente l’intervento del 118, mentre lo sfortunato ragazzo sarebbe morto asfissiato. Dopo la tragedia scattò la denuncia della famiglia della vittima dopo la quale hanno preso il via gli accertamenti da parte della procura. Nei giorni scorsi, come si è detto, il pm Ciardo ha definito l’indagine mettendo sotto accusa sette persone e la società proprietaria della struttura.

Dopo la notifica degli avvisi di conclusione alcuni degli indagati hanno chiesto di rendere interrogatorio per chiarire la loro posizione e scongiurare una eventuale richiesta di rinvio a giudizio. Gli inquisiti sono assistiti dagli avvocati Vincenzo Monteforte, Aurora Giovanna Ruffo, Perluigi Morelli, Daniele Causo, Andrea Salinari, Silvia Di Cuia e Dario Palmieri.

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