Rapina da 4 milioni, 6 arresti e 23 indagati. Operazione di polizia in Abruzzo e Puglia: i nomi

Rapina da 4 milioni, 6 arresti e 23 indagati. Operazione di polizia in Abruzzo e Puglia: i nomi
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Martedì 30 Gennaio 2024, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 12:45

Sei arresti e 23 indagati per la rapina da quattro milioni di euro compiuta con armi pesanti e tecniche paramilitari ai danni dell'Istituto di Vigilanza Ivri-Sicuritalia di San Giovanni Teatino (Chieti) il 24 marzo 2022: sono i risultati dell'operazione è stata condotta all'alba dalle Squadre Mobili delle Questure di Chieti e Foggia e dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine. Le accuse relative alle ordinanza di custodia cautelare sono di rapina aggravata, blocco stradale, ricettazione, riciclaggio, incendio, detenzione e porto di armi, simulazione di reato tutti aggravati dal metodo mafioso.

L'operazione su richiesta dell'Antimafia

L'operazione riguarda l'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip dell'Aquila, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia dell'Aquila, a carico di sei persone, oltre all'esecuzione di un decreto di perquisizione emesso a carico di 23 persone, tutte indagate nell'ambito del medesimo procedimento penale scaturito dalle indagini, avviate nel 2022, sulla rapina commessa da un gruppo composto da circa 20 persone - con tecniche paramilitari ed armi pesanti, nonché con l'utilizzo di un escavatore - ai danni dell'Istituto di Vigilanza Ivri-Sicuritalia di San Giovanni Teatino (Chieti).

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I nomi

Sono quasi tutte pugliesi, appartenenti a un gruppo criminale con base a Cerignola, le sei persone arrestate dalle Squadre Mobili di Chieti e Foggia, con il coordinamento dello Sco. Gli arrestati, tutti portati in carcere e tutti con precedenti, sono Alessandro Cirulli (36), Pietro Gervasio (45) e Francesco Carosiello (36), tutti e tre di Cerignola, Ferdinando Piazzolla (36) di Canosa di Puglia, ma residente in provincia di Teramo, e Massimo Galantucci (46) di Spinazzola, Antonio Frani (42) di Guardiagrele.

L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip dell'Aquila, Marco Billi, su richiesta del pm Simonetta Ciccarelli della Procura Distrettuale Antimafia di L'Aquila.

Nell'ambito della operazione che ha portato agli arresti sono state effettuate 23 perquisizioni, alcune delle quali eseguite a Pescara e Lanciano, che hanno portato al sequestro di vario materiale che ora dovrà essere esaminato nel prosieguo delle indagini. I particolari dell'operazione sono stati resi noti a Chieti in una conferenza stampa tenuta dal questore Aurelio Montaruli, dal dirigente della seconda divisione dello servizio centrale operativo della Direzione centrale Anticrimine, Marco Martino, dal dirigente della Squadra Mobile di Chieti, Nicoletta Giuliante, e dal dirigente della Squadra Mobile di Foggia Marco Mastrangelo. I reati contestati a tutti gli indagati sono quelli di rapina aggravata, blocco stradale, ricettazione, riciclaggio, incendio, detenzione e porto di armi, simulazione di reato tutti aggravati dal metodo mafioso di cui all' articolo 416 bis 1 del codice penale. 

L'assalto

L’assalto venne perpetrato con modalità paramilitari, con l’utilizzo di armi corte e lunghe, anche fucili mitragliatori del tipo AK 47 nonché mediante l’abbattimento, a mezzo di un escavatore appositamente trasportato in loco, della recinzione perimetrale della sede della società e la demolizione della parete esterna della “sala conta”, attraverso la quale i malviventi penetrarono all’interno della struttura. Vennero esplosi decine di colpi di arma da fuoco per impedire qualsiasi reazione da parte, non solo delle 14 guardie giurate in servizio in quel momento, ma anche di eventuali ulteriori soggetti presenti.

In questo modo i malviventi riuscirono ad asportare 4,8 milioni di euro in contanti presente in quel momento nella sala conta.

Per commettere il reato e per guadagnare la fuga, i malviventi bloccarono tutta l’area adiacente all’Istituto nonché l’intero raccordo autostradale Chieti – Pescara, di fatto paralizzando per ore il traffico in entrata ed in uscita dalle due città, sia cospargendo il manto stradale di chiodi a quattro punte che posizionando di traverso numerosi mezzi pesanti appositamente dati alle fiamme creando ben otto blocchi stradali.

Alcuni automobilisti, sotto la minaccia delle armi, vennero rapinati dei propri mezzi di locomozione.

L’attività di indagine, avviata dalla Squadra mobile di Chieti e dal Servizio Centrale Operativo, con la importante collaborazione della Squadra mobile di Foggia, è  proseguita nei 18 mesi successivi al reato ed ha consentito di individuare un gruppo criminale ritenuto responsabile dell’assalto, composto da circa 30 malviventi e di raccogliere gravi elementi indiziari in particolare a carico di 6 soggetti, nei confronti dei quali è stata emessa l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, in prevalenza pregiudicati cerignolani storicamente dediti a tale tipologia di reati, ma anche basisti locali abruzzesi.

I reati contestati a tutti gli indagati sono quelli di rapina aggravata, blocco stradale, ricettazione, riciclaggio, incendio, detenzione e porto di armi, simulazione di reato tutti aggravati dal metodo mafioso di cui all’ articolo 416 bis 1 del codice penale.

Le zone interessare dall'operazione

L’Operazione in argomento ha interessato le province di Chieti, Teramo, Pescara, Foggia, Bari, Barletta-Andria-Trani e Napoli, ed ha visto l’impiego di oltre 300 uomini della Polizia di Stato, tra personale appartenente al Servizio Centrale Operativo, alle Squadre Mobili, ai Reparti Prevenzione Crimine, alla Polizia Scientifica, ai Reparti Volo di Pescara e Bari, alle pattuglie Unità Operative Pronto Intervento e che ha altresì visto l’impiego di unità cinofile antidroga ed antiesplosivo.

Oltre alle perquisizioni delegate dalla competente Autorità giudiziaria, durante le fasi esecutive, nell’area cerignolana, si è reso necessario procedere ad ulteriori perquisizioni d’iniziativa alla ricerca di armi ed esplosivi.

Gli arrestati sono stati trasferiti presso le Case Circondariali di Chieti, Teramo, Foggia e Trani.

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