Vaccini in vacanza, Fedriga: «Due ipotesi in campo, la volontà del governo c'è»

Vaccini in vacanza, Fedriga: «Due ipotesi in campo, la volontà del governo c'è»
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Giovedì 27 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 06:27

Seconda dose di vaccino anti-Covid in vacanza: è trattativa tra governo e Regioni. «E al momento si vagliano due ipotesi: richiamo fuori regione garantito solo in caso di soggiorni lunghi oppure seconda dose anche per le ferie brevi. La Commissione Salute sta approfondendo la questione. Ma la disponibilità del governo c’è». A chiarirlo nella serata di ieri a Nuovo Quotidiano di Puglia è stato il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, a margine dell'incontro tenutosi nel primo pomeriggio di ieri.

L'annuncio di Fedriga: «Commissione Salute al lavoro su doppia ipotesi»

«Abbiamo dato mandato alla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni di approfondire due ipotesi - ha spiegato il governatore del Friuli Venezia Giulia - La prima, quella che a me sembra francamente più fattibile, è quella di valutare le vaccinazioni in altre Regioni per chi fa ritorno nella propria residenza o si ferma per alcune settimane o mesi nello stesso luogo. La seconda ipotesi riguarda la possibilità di garantire la vaccinazione anche per soggiorni più brevi e ipotizzare, dunque, i richiami in vacanza. Su questo punto, personalmente, intravedo maggiori difficoltà dal punto di vista organizzativo. In ogni caso, la disponibilità del governo sul tema c’è. Chiaramente da parte dell’Esecutivo sono stati espressi dubbi sull’attuabilità delle proposte di vaccinazione dei turisti che si spostano per soggiorni brevi. Ecco perché stiamo procedendo con un approfondimento». Ma tant’è.

Il pressing delle Regioni e degli operatori turistici


L’obiettivo dell’Esecutivo di Mario Draghi e del commissario per l’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, è quello di vaccinare la maggior parte degli italiani entro settembre. Quello dei governatori - soprattutto di quelle regioni come la Puglia a maggiore vocazione turistica - è scongiurare che la programmazione dei richiami spinga migliaia di vacanzieri a rinunciare alle ferie estive. Rischio di rallentamento delle prenotazioni e pioggia di disdette causa “seconda dose” che il comparto del turismo non può permettersi di correre. Da qui, dunque, il pressing delle Regioni sul governo e sulla struttura commissariale per garantire ai vacanzieri la possibilità di sottoporsi alla somministrazione della seconda dose anche in vacanza, magari a centinaia o migliaia di chilometri di distanza da casa. Ma sul punto continua a tenere i riflettori puntati il settore del turismo pugliese. Associazioni datoriali e di categoria - in testa Confindustria a Federalberghi - continuano a manifestare segnali di insofferenza. Il tema dei vaccini preoccupa sia in relazione alla possibilità ancora non garantita nei fatti di immunizzare gli operatori sia sul fronte dei richiamo nei luoghi di vacanza. Tante prenotazioni sono in attesa di conferma proprio perché si attende di conoscere la data del richiamo.

E le prime disdette causa “seconda dose” sono già state recapitate all’indirizzo di alcune strutture ricettive pugliesi e salentine. Il rischio che le imprese turistiche finiscano per essere penalizzate dal vincolo del richiamo c’è. Ma l’apertura del governo sul tema e l’approfondimento in sede di Conferenza delle Regioni ora lascia ben sperare che la quadra si trovi e la stagione turistica possa decollare.

Emiliano: «Stiamo lavorando per impedire che il richiamo possa bloccare le vacanze»

Priorità rimarcata ieri anche dal governatore di Puglia Michele Emiliano: «Io, il presidente Fedriga e la Conferenza delle Regioni stiamo valutando le modalità organizzative per scambiare i vaccini, in modo da poter vaccinare con la seconda dose i cittadini che ne hanno diritto in Italia, per impedire che la necessità di fare il richiamo possa bloccare una vacanza. È una procedura tecnicamente realizzabile, bisogna solo far quadrare il bilancio dei vaccini o scambiarli tra le regioni - ha detto Emiliano - Il commissario Figliuolo ci darà il suo punto di vista ma crediamo di poter arrivare a questo risultato, dobbiamo arrivarci tutti insieme, devono essere decisioni prese dal Governo ed eseguite dalle Regioni, che già stanno studiando le modalità tecniche con le quali fare questo vaccino ai turisti italiani. Non si può fare a mio avviso la stessa operazione con chi viene da un altro Paese, perché sarebbe molto complessa e non realizzabile, rischieremmo di alterare il piano vaccinale nazionale con lo scambio tra Paesi».

E il caso delle seconde dosi finisce sul New York Times

Per parte sua il ministro del Turismo Massimo Garavaglia nelle scorse ore ha ribadito che, «come è stato chiarito più e più volte, il vaccino in vacanza può funzionare solo per periodi molto lunghi». Per l’esponente dell’Esecutivo Draghi inoltre, «non è questione di accordo” con le Regioni. A fronte di una iniziale chiusura, tuttavia, sul tema nelle serata di martedì è tornato a intervenire anche Figliuolo. Il commissario all’emergenza Covid Figliuolo ha chiarito di non essere contrario a vaccinarsi in vacanza, ma, ha ribadito a diMartedì su La7: «La priorità dell’Italia è vaccinarsi». E lo ha fatto citando anche il titolo del New York Times, che sentenzia: “La campagna vaccinale italiana si scontra con una sacra istituzione: le vacanze estive”. Dunque, la specifica del commissario per l’emergenza Covid: «Volevo evitare transumanze di vaccini e vaccinatori in posti dove ci sono presidi piccoli che già hanno difficoltà per se stessi, pensiamo se arrivassero 50mila persone da vaccinare a Ferragosto» ha spiegato. Sul punto, comunque, le Regioni contano di avere indicazioni più precise da Roma a stretto giro. Già nei prossimi giorni, con buona probabilità.
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