Umberto Smaila: «Il Salento ormai è il top, ma Flavio vada a Otranto»

Umberto Smaila: «Il Salento ormai è il top, ma Flavio vada a Otranto»
di Valeria BLANCO
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Venerdì 22 Agosto 2014, 17:39 - Ultimo aggiornamento: 17:55

I suoi club, che si distinguono per l’intrattenimento e la musica dal vivo di qualità, sono nelle migliori località turistiche italiane (Verona, Porto Rotondo, Campoverde) oltre che sulle navi Grimaldi lines che collegano Civitavecchia a Barcellona e a Sharm El Sheik. Umberto Smaila è stato tra i primi artisti non salentini ad approdare nel Salento, scegliendo il cuore della movida - cioè la zona della Baia Verde, a Gallipoli - per aprire un club che, ogni estate, non manca di animare le notti ioniche con musica live di alto livello. Tanti i nomi di rilievo che si esibiscono nel suo club: da Jerry Calà a Patty Pravo, arrivati a Gallipoli anche quest’anno. E Smaila - che sul palco del locale salentino tornerà anche domenica prossima dal vivo - è pienamente soddisfatto della sua intuizione di aver legato il proprio nome al Salento e a Gallipoli in particolare.

Come mai ha deciso, due anni fa, di esportare anche nel Salento uno dei suoi famosi club?

«In realtà sono stato scelto da una società, Musica e Parole, e ho accettato subito con gioia perché conoscevo già Gallipoli.

Dopo aver visto la location mi sono convinto definitivamente: era il posto adatto per aprire l’unico Smaila’s del Sud Italia».

Trova che il Salento, oggi, offra opportunità che altre località non offrono?

«Nei miei locali, sia quest’anno che l’anno scorso, il pubblico ha dato risultati lusinghieri, ma c’era da aspettarselo: ormai il Salento è la meta prediletta di tutti gli italiani e non solo. Tanti artisti ci stanno perfino comprando casa. Sono i corsi e ricorsi storici: oggi il Salento è quello che era la Sardegna qualche anno fa. È naturale che gli imprenditori del settore dell’intrattenimentotendano a investire dove c’è tanta gente e tanta voglia di divertirsi».

A quanto pare, presto potrerbbe arrivare anche Flavio Briatore.

«Il mio amico Flavio ha scoperto l’acqua calda: il Salento è un paradiso ignorato da tutti fino a qualche anno fa e ormai diventato la principale realtà del turismo italiano, non solo di quello di massa. Credo lo rimarrà per i prossimi dieci anni».

Anche lei crede, come Briatore, che nel Salento ci sia meno burocrazia e maggiore disponibilità verso chi investe rispetto alla Versilia?

«So che in Versilia la burocrazia è pesante, ma sinceramente non so se in Puglia vada meglio. Di certo, però, il Salento, morfologicamente, si presta di più al turismo rispetto a Forte dei Marmi. Al Sud il clima riserva meno sorprese e la stagione turistica è molto più lunga».

Se le chiedesse un consiglio, dove suggerirebbe al suo amico Briatore di investire?

«Non a Gallipoli. Io e Flavio abbiamo idee diverse: mentre a me piace avere un pubblico più ampio possibile, e per questo Gallipoli va bene, non sono certo che lo stesso target sia adatto ai locali di Briatore. Lui preferisce avere magari anche solo cento persone, purché queste siano disposte a spendere migliaia di euro in una sera. Allora, più che a Gallipoli gli suggerirei di andare a Otranto, in questo modo eviterebbe anche di fare concorrenza al mio locale».