Gli ulivi infettati dalla Xylella vanno abbattuti perché allo stato attuale non c’è una alternativa scientifica. La linea è stata ribadita dal Tar Puglia in una sentenza con la quale è stato rigettato il ricorso proposto da un agriturismo di Castellana Grotte che si opponeva al taglio di sei alberi malati, come sancito da un provvedimento dell’Osservatorio fitosanitario regionale risalente al 31 gennaio scorso.
La richiesta della titolare
La titolare del «Trulleto Castiglione» chiedeva ai giudici di disporre «un nuovo esame di materiale biologico prelevato sugli alberi di sua proprietà», spiegando che «la struttura ricettiva è collocata nella Valle d’Itria e il provvedimento impugnato, comportando l’abbattimento di alcuni ulivi secolari presenti nel terreno circostante, si traduce in un consistente pregiudizio economico».
I giudici
I giudici hanno rigettato tutte le questioni poste, evidenziando «che allo stato delle conoscenze di settore la normativa comunitaria continua ad essere incentrata prioritariamente sulle misure di rimozione/distruzione delle piante infette, rispetto alle quali la possibilità di adottare misure alternative di contenimento presuppone la sussistenza di particolari circostanze, non rintracciabili in questo caso».
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