Turismo, le previsioni: estate d'oro in Puglia e nel Salento. Stranieri "pazzi" per le spiagge

Turismo, le previsioni: estate d'oro in Puglia e nel Salento. Stranieri "pazzi" per le spiagge
di Maurizio TARANTINO
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Venerdì 18 Marzo 2022, 07:39 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 20:12

Ottimismo per l’estate nel in Puglia e nel Salento: prenotazioni e ricerche in aumento già dall’inizio dell’anno. 
A confermarlo, è il report Isnart di Unioncamere sull’attività turistica in regione, in cui la provincia di Lecce registra dati confortanti, in particolare per quanto riguarda i turisti stranieri. Una luce in fondo al tunnel dopo l’esplosione della pandemia che ha avuto un impatto devastante sul settore turistico, in Italia come nel resto del mondo. Effetti che, al contrario, si riflettono sulle prenotazioni negli alloggi privati per i primi mesi del 2022 (fino a maggio): il ritorno alla normalità conferma il calo rispetto allo stesso periodo del 2021 sul portale Airbnb, quando il mercato parallelo degli affitti brevi aveva beneficiato della tendenza a soggiornare in località turistiche lavorando in modalità smartworking. 

Le previsioni di Unioncamere

Per la Puglia si registra un -52,8% di prenotazioni per il mercato degli alloggi privati a febbraio rispetto al 2021: -62,9% a marzo, -57,7% ad aprile, -42,7% a maggio, in controtendenza rispetto all’andamento nazionale. 
Nel 2020, in Puglia, con la pandemia c’è stato un decremento del 45,5% in termini di arrivi e di quasi il 70% in termini di presenze. A Lecce la differenza con l’anno precedente è stata imponente: gli arrivi sono stati -35,5% dal resto del mondo, -70,9% dall’Italia; per le presenze invece -64% dal resto del mondo, -19% dall’Italia. In termini di distribuzione dei flussi turistici all’interno della regione, le province di Lecce e Foggia accolgono circa il 60% del totale arrivi turistici regionali (rispettivamente il 30% e il 26,2% sul totale regionale).
L’indice di specializzazione turistica internazionale ( il rapporto tra il peso delle presenze turistiche straniere nella provincia e il peso delle presenze straniere in Italia) che nella regione è pari allo 0,4, nella provincia di Lecce arriva allo 0,9, grazie alla presenza di rinomate località balneari, molto richieste sia dal mercato interno che dalla componente estera della domanda. 

Spiagge e monumenti: ecco cosa cercano gli stranieri

L’indice di pressione turistica misura l’impatto che i flussi turistici hanno sul territorio e sulla popolazione residente nonché sul turista stesso. La Puglia registra un indice di pressione turistica pari allo 0,7, valore prossimo alla media nazionale. A livello provinciale, Foggia e Lecce registrano valori dell’indice (rispettivamente 1,4 e 1,2) superiori non solo alla media regionale ma anche a quella nazionale. Si tratta di valori che dipendono dall’«affollamento estivo» dovuto alla concentrazione dei flussi turistici nei soli mesi di luglio ed agosto. Infatti, se si considerassero solo le giornate dei due mesi estivi (60), invece che su tutto l’arco dell’anno, la pressione sarebbe più rilevante tanto da provocare, inevitabilmente, effetti negativi sia nella percezione dei turisti che della popolazione locale.
Ma perché si sceglie la nostra regione? I turisti vengono nella nostra regione e soprattutto nel Salento per i punti di forza tradizionali: la presenza di numerose località costiere nonché la qualità delle acque rende l’aspetto balneare la principale scelta tra i turisti (24,1%).

Segue la ricchezza del patrimonio artistico e monumentale (21,8%). Il 14,5% dei turisti sceglie la Puglia per riposarsi, il 13,4% per lo shopping e il 9% per interessi gastronomici. 

Vadrucci: «Ora si programmino eventi e manifestazioni»

Il presidente della Camera di Commercio, Mario Vadrucci, chiede uno sforzo comune da parte delle istituzioni. «Occorrono manifestazioni di richiamo - specifica -, culturali ed economiche ma anche ambientali, vista l’importanza sempre crescente del turismo che privilegia la sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente. E poi incentivi per le imprese turistiche che hanno bisogno di rinnovare alberghi e ricettività alternative per renderle adeguate alle nuove esigenze, ma anche per i ristoranti e le attività collaterali, che andrebbero maggiormente controllate. Confidiamo che la Regione possa riprendere pienamente la sua attività di sostegno e promozione dell’attività turistica, accanto alle imprese che sono chiamate ad un ulteriore sforzo».
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