A scuola anche in estate: piano da 400 milioni. Ma i presidi della Puglia si dividono

A scuola anche in estate: piano da 400 milioni. Ma i presidi della Puglia si dividono
di Giuseppe ANDRIANI
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Sabato 13 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 09:45

Scuole aperte anche in estate per potenziamento, sport, attività ricreative e allontanare i ragazzi dalla strada. Per combattere la dispersione scolastica, per eludere quel fenomeno per cui i ragazzi fin troppo spesso abbandonano gli studi prima di arrivare al diploma. Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha pubblicato il decreto che stanzia 400 milioni di euro per le prossime due estati, 80 milioni in più rispetto al biennio precedente. Toccherà alle scuole presentare le proposte. I numeri del Miur: saranno interessati dalle attività tra gli 800 e 1,3 milioni di studenti, per un totale di 1.714 milioni di ore. "La platea dei destinatari e la durata dei percorsi potranno essere ulteriormente ampliate dalle scuole grazie ad accordi con enti locali, università, organizzazioni di volontariato e del terzo settore, associazioni sportive e le stesse famiglie, sull’esempio delle migliori pratiche già sviluppate in base all’autonomia scolastica", fa sapere il ministro. Eppure al Sud, il territorio che più avrebbe bisogno di queste risorse per via dell'alto tasso di dispersione scolastica, i dirigenti scolastici si dividono. Ben vengano i fondi, la lotta alla dispersione, anche se c'è chi ammette le difficoltà degli istituti nel redigere i progetti, vista la pioggia di risorse che arriva anche dal Pnrr. "Le scuole sono al collasso", denunciano alcuni dirigenti pugliesi.

Dal titolare del Ministero, Giuseppe Valditara, soddisfazione per la mole di risorse arrivate. “Lo avevamo promesso lo scorso anno e ora, anche grazie a un incremento sostanzioso dei fondi, siamo in grado di mettere in campo un Piano estate ampliato e rinnovato.

Il nostro obiettivo - ha detto - è una scuola che sia punto di riferimento per gli studenti e per le famiglie anche d’estate, con sport, attività ricreative, laboratori o attività di potenziamento, ricorrendo a tutte le sinergie positive possibili, dagli enti locali alle associazioni del terzo settore.

I 400 milioni, che fanno capo al Programma nazionale “Scuola e competenze 2021-2027”, permetteranno - informano dal Ministero - di sostenere progetti che prevedono attività ricreative, sportive, musicali, teatrali, a tema ambientale ma anche di potenziamento disciplinare e, più in generale, tutte quelle iniziative che favoriscono l’aggregazione, l’inclusione e la socialità. I docenti che decideranno di aderire su base volontaria ai progetti potranno essere remunerati nei limiti delle risorse disponibili per i moduli didattici attivati.

La voce dei presidi

Le scuole, però, denunciano una "valanga di fondi" difficilmente gestibili. «Ogni scuola potrà realizzare progetti di potenziamento didattico, sportivo, musicale. Questi aspetti sono tutti più che positivi. Devo, però, registrare - spiega Pierangela Scialpi, dirigente scolastica dell'Istituto Tecnico Einaudi di Manduria - che quest'anno stiamo gestendo numerosi fondi. Penso al Pnrr. La mia scuola sta lavorando a un progetto contro la dispersione scolastica, ad esempio. Siamo al collasso, perché le segreterie amministrative non hanno il personale competente che serve. I fondi sono utili per le finalità importanti, vogliamo arricchire sempre più l'offerta formativa, ma rischiamo di restare sommersi da questa valanga di fondi, per cui spesso non riusciamo neppure a progettare».

Ed è la stessa denuncia di Alessandra Sirsi, preside dell'Istituto Comprensivo Bonsegna-Toniolo: «C'è un esubero di fondi per le istituzioni scolastiche, spesso arrivano risorse senza neppure la possibilità di ragionarci su. E nessuno ci interpella prima". Sul "piano Estate", come è stato ribattezzato dal Governo, la dirigente ha qualche perplessità anche sui contenuti: "Abbiamo già fatto nelle scorse estati delle attività, ma con enorme fatica. C'è poca richiesta dalla cittadinanza, soprattutto in un paese piccolo come il nostro, dove spesso i bimbi restano con i genitori o vanno al mare. Sarebbe più importante poter disporre di spazi maggiori per attività ludiche, anche all'aperto. Così come sarebbe bello poter avviare una collaborazione con le aziende del terzo settore, ma anche qui registriamo difficoltà, tanto nell'individuarle quanto da un punto di vista burocratico».

Troppi progetti da scrivere, segreterie al collasso e il rischio, per le scuole pugliesi (e del Sud in senso più ampio), di non riuscire a intercettare nel modo giusto le risorse. Il tutto in un contesto che sembra, invece, aver un bisogno disperato di progetti e iniziative come quella messa in campo da Valditara. La Puglia supera il 13% di dispersione scolastica e manifesta anche un problema di competenze, cioè di dispersione implicita, di studenti che arrivano al diploma ma senza raggiungere la sufficienza in Italiano e Matematica (secondo le rilevazioni dei Test Invalsi).

«Sicuramente i fondi possono essere utili, perché ci permettono di sviluppare importanti progetti - aggiunge Maria Luisa Pastorelli, dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo Bozzano di Brindisi -. Eppure ci troviamo a fronteggiare numerose difficoltà da un punto di vista burocratico. In estate vi saranno anche delle attività legate ad Agenda Sud. Mi auguro, quindi, che quest'ultimo stanziamento possa tornare utile a quelle famiglie che hanno difficoltà di gestione durante il periodo estivo».

La questione resta complessa. Scuole aperte anche in estate? Sì, ma i dirigenti hanno qualche perplessità sullo sviluppo dei progetti. E l’estate incombe.

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